AVANT 1 – Analisi e prospettive

Nota di Simone (Shun)
Chi segue il sito Distopia Evangelion ha forse letto qualche mio articolo, dato che collaboro dal 2015 come autore.
L’articolo che state per leggere è dedicato all’anteprima AVANT 1 di Shin Evangelion, scritto a luglio e idealmente pronto per settembre 2019. Tuttavia a causa di impegni vari e di aggiustatine di tanto in tanto, il tempo è trascorso e la pubblicazione su Distopia è stata rimandata varie volte. Abbiamo però pensato che in occasione delle festività natalizie fosse bello svelare l’articolo, ed è per tale motivo che ho aperto questo mio sito personale. Anche se la mia collaborazione con Distopia continua, ho aperto il sito ProjectEVA come piccolo laboratorio amatoriale e sperimentale dove scrivere, testare, modificare, caricare e pubblicare di tanto in tanto (= molto raramente) articoli a tema Evangelion. Passate a trovarmi e buona lettura!

Sabato 6 Luglio 2019 è stata rilasciata in contemporanea mondiale un’anteprima di dieci minuti e quaranta secondi di Shin Evangelion. L’idea di fare una live mondiale è stata davvero incredibile, ma evidentemente Hideaki Anno ha voluto fare le cose in grande perché sa bene che l’ultimo film è molto atteso dai fan sparsi in tutto il globo.
A oltre dieci anni di distanza da Evangelion: 1.0 e a quasi venticinque anni dalla serie TV Neon Genesis Evangelion è stato finalmente annunciato che l’ultimo atto del Rebuild è previsto per giugno 2020. C’è chi è in spasmodica attesa da anni, chi è interessato, chi è curioso, chi non ci sperava più, chi si è dimenticato, chi ha conosciuto Evangelion da poco, ma quando finalmente ognuno di noi vedrà il film a quel punto quali saranno le reazioni emotive e razionali di fronte allo svelamento dell’idea creativa di Anno? La lunga attesa inficerà la percezione dell’opera?
Pensate agli episodi 25 e 26 della serie TV, c’è chi si aspettava che tutti i nodi di trama venissero al pettine, mentre all’epoca Anno si concentrò sui personaggi e sul messaggio psicosociale da lanciare oltre la quarta parete. Qualcuno rimase deluso, mentre altri, come me, amarono fin da subito quegli episodi introspettivi. Pensate anche a Evangelion: 3.0, un film totalmente imprevedibile che ha fatto discutere molto i fan, sia per le aspettative tradite (dov’è l’asinello?!) sia per qualità dello sviluppo. Nel mio caso posso dire che all’inizio trovai il terzo film un po’ scarso, come se fosse una bozza intermedia privata dell’approfondimento adeguato, eppure con il tempo ho imparato ad apprezzarlo e penso che i silenzi e gli spazi claustrofobici riescano a rappresentare in modo singolare ma adeguato lo smarrimento di Shinji.
Memore di queste esperienze mi sentivo preparato per l’anteprima AVANT 1 di Shin Evangelion, pronto per vedere Shinji, Asuka e Rei avanzare tra le rovine come nel corto until You come to me, oppure una scena d’azione come negli incipit dei tre film precedenti. Invece durante la prima visione nella mia testa ha rimbombato per lo più uno sconcertante «ma che è sta cafonata?!» Finito il delirio e conscio del fatto che non si è mai abbastanza pronti, dopo un tè freddo per spegnere le impressioni a caldo ho rivisto il video alcune volte e ho trovato la vicenda piacevole, curiosa per alcune cosette qua e là e con alcuni spunti interessanti.
Quale che sia il messaggio complessivo che avrà da dire Anno con il Rebuild, è noto che nelle sue intenzioni è un’opera più scanzonata rispetto a Neon Genesis Evangelion ed è un prodotto d’intrattenimento che mira a divertire chiunque. Con questo spirito un po’ più leggero e frizzante AVANT 1 risulta in linea con i tre film precedenti e si fa anche carico di quella parte otaku che tanto caratterizza l’autore, le sue opere e una porzione del pubblico.
Con l’aspettativa ridimensionata ho pensato di preparare un’analisi in cinque punti che tra dettagli, citazioni, speculazioni e tematiche tenta di fare un po’ di luce su questa anteprima. Siete pronti? Buona lettura!

Indice
 •  Opération 0706: Paris mon amour
   •  Preludio
   •  Scenario
   •  Battaglia
   •  Ripristino
   •  Epilogo

OPÉRATION 0706: PARIS MON AMOUR

Shin Evangelion - Avant 1 (10 minuti e 40 secondi)
Shin Evangelion – Avant 1 (10 minuti e 40 secondi)

PRELUDIO

Nell’introduzione di Evangelion:2.0 Mari canta 三百六十五歩のマーチ (365 ho no māchi), La marcia dei 365 passi, una celeberrima canzone del 1968 cantata da Kiyoko Suizenji, quindi giustamente in AVANT 1 Mari continua le sue performance canore canticchiando 真実一路のマーチ (Shinjitsu ichiro no māchi), La marcia sulla via della sincerità, canzone del 1969 sempre della Suizenji. In entrambi i casi il testo è di Tetsuro Hoshino mentre la composizione musicale è di Masao Yoneyama.

Nella prima canzone viene citato il seguente proverbio giapponese di origine cinese che si deve al filosofo Laozi.

千里の道も一歩から

Senri no michi mo ichi ho kara

Anche una strada di mille ri comincia da un passo

千里 (senri), mille ri, indica una lunga distanza. Il significato del proverbio è che per quanto un obiettivo sia grande e per quanto sia lungo e tortuoso il percorso necessario per raggiungerlo da qualche parte bisogna pur iniziare, non importa da dove, l’importante è fare il primo passo. Un invito che ci ricorda la battuta di Misato nell’episodio 15 di Neon Genesis Evangelion:

Non puoi e non devi sempre fuggire. Se non ti sforzerai tu di fare il passo in avanti, non cambierà mai nulla da sé.

Anche il secondo brano musicale è molto significativo e in particolare trovo che la parte iniziale si colleghi bene alla prima canzone e a ciò che Mari sta per affrontare nell’anteprima. Di seguito l’originale giapponese e la traduzione in italiano (grazie a Mario Pasqualini per l’aiuto).

この世は長い坂道だけど〜
長さじゃないよ〜人生は〜
真実一路〜生きたなら〜
短くたってかまわない〜かまわない〜

Konoyo wa nagai sakamichidakedo 〜
naga sa janaiyo 〜 jinsei wa 〜
shinjitsuichiro 〜 ikitanara 〜
mijikaku tatte kamawanai 〜 kamawanai 〜

Questo mondo [della vita] è una lunga salita,
ma non è tanto la sua lunghezza [la cosa importante], la vita è
la via della sincerità, se vivo
non importa se breve sarà, non importa

真実一路 (Shinjitsuichiro) è un’espressione idiomatica giapponese composta da quattro caratteri (yojijukugo) che significa via della sincerità, infatti 真実 (shinjitsu) è “verità”, mentre 一路 (ichiro) è “retta via”, dunque letteralmente è retta via della verità. Il significato di questa espressione è quello di avanzare per cercare la verità con un cuore sincero, autentico, privo di esitazioni e di falsità.
A proposito di sincerità viene subito in mente まごころを、君に (Magokoro wo kimi ni), A te il mio animo sincero, titolo dell’episodio 26’ di The End of Evangelion, poiché まごころ(magokoro), che si può anche scrivere come 真心, significa cuore puro, sincero, gentile, vero, privo di falsità. Il motivo per cui Anno ha scritto il titolo in questo modo è perché fa riferimento all’omonimo titolo giapponese del film americano CHAЯLY del 1968 (noto in Italia con il titolo I due mondi di Charly), tratto dal romanzo di fantascienza Fiori per Algernon di Daniel Keyes.
Il desiderio di vivere che emerge dai versi de La marcia sulla via della sincerità invita le persone a percorrere in modo autentico la strada della vita, il sentiero presente su cui ognuno di noi è chiamato a camminare senza preoccuparsi della durata del viaggio. Anche se dovesse essere breve, la vita è ciò che gli esseri umani possono e devono esperire senza esitazioni. Iniziare Shin Evangelion con questa canzone evidenzia la vitalità di Mari, in quanto pur essendo in procinto di rischiare la vita in una battaglia ci si slancia a capofitto, e si ricollega al messaggio di Yui in The End of Evangelion, «se desideri vivere ogni luogo può essere un paradiso», ma soprattutto in pochi istanti fornisce allo spettatore il probabile leitmotiv del film: vivere la vita in modo sincero, senza esitare. Non è ancora stato mostrato niente eppure il messaggio ha già sfondato la quarta parete.

Khara
Khara

In seguito, durante i primi 140 secondi circa di introduzione, Mari canta anche un’altra canzone, si tratta di 世界は二人のために (Sekai wa futari no tame ni), Il mondo è per due persone, singolo di debutto di Naomi Sagara pubblicato nel 1967. Il testo è di Michio Yamagami, mentre la composizione musicale è di Izumi Taku.

愛あなたと二人 花あなたと二人
恋あなたと二人 夢あなたと二人
二人のため 世界はあるの
二人のため 世界はあるの

空あなたとあおぐ 道あなたと歩く
海あなたと見つめ 丘あなたと登る
二人のため 世界はあるの
二人のため 世界はあるの

L’amore tra noi due, i fiori tra noi due
La passione tra noi due, i sogni tra noi due
C’è un mondo per noi due
C’è un mondo per noi due

Guardando il cielo con te, camminando per la strada con te
Guardando il mare con te, scalando una collina con te
C’è un mondo per noi due
C’è un mondo per noi due

Queste sono le prime due strofe della canzone, e sono quelle che si sentono in sottofondo canticchiate da Mari. Una storia d’amore tra due persone che scoprono che il mondo intero è il palcoscenico per la loro relazione, per i loro sogni e per il loro presente. Nei versi successivi infatti si susseguono delle domande: perché sono con te? Quando ti vedrò? Dove andrò con te? E la risposta è “Ora, per me e per te, c’è un mondo per noi due”. Un invito a vivere la vita e l’amore sul momento, nel presente, senza troppe paranoie e troppi calcoli. Probabilmente si tratta di un amore appena sbocciato, quando le due persone coinvolte sentono le farfalle nello stomaco e sono travolte dal romanticismo e dalla passione, quindi la domanda viene spontanea: vedremo qualcosa del genere nell’ultimo film Evangelion? Un finale di speranza che si apre all’amore?


SCENARIO

La vicenda è ambientata a Parigi, città che ci ricorda l’inizio e la fine di Nadia – Il mistero della pietra azzurra e che in quanto sede dell’Esposizione Universale del 1889 è una delle sorgenti che ha contribuito a dare linfa vitale alla scienza e alla fantascienza, due delle fascinazioni di Anno. Jules Verne visse in quell’epoca di positivismo e rivoluzioni industriali e grazie al suo entusiasmo nacquero romanzi come Ventimila leghe sotto i mari, una delle fonti di ispirazione per Nadia, e Dalla Terra alla Luna, storia che in anticipo sui tempi di circa cent’anni racconta in modo fantasioso il viaggio dell’uomo sulla Luna, proiettandoci così nel 1969, anno della missione Apollo 11, e nel successivo 1970, anno in cui Osaka ospitò l’Esposizione Universale che tanto affascinò il piccolo Anno, all’epoca bambino di scuola elementare. È con questo scenario in mente che si alza il sipario su Shin Evangelion.

Immagini di apertura di AVANT 1 - La Torre Eiffel di Parigi
Immagini di apertura di AVANT 1 – La Torre Eiffel di Parigi

Parigi risulta totalmente rossa, forse a causa degli Impact avvenuti nel mondo, e una voce fuoricampo ci informa che la flotta per l’assalto della città è pronta e sta arrivando al punto zero. Sono le navi della Wille che, guidate dal Wunder tramite una tecnologia che sfrutta l’interazione gravitazionale, discendono in posizione difensiva nei pressi dell’Arco di Trionfo. Dopo aver stabilito che il cielo è libero in tutte le direzioni le navi si spostano e scopriamo che stavano proteggendo l’Eva-08 e un DSRV.

Flotta della Wille
Flotta della Wille

L’acronimo DSRV sta per Deep Submergence Rescue Vehicle, e si riferisce a sottomarini di piccole dimensioni per il recupero degli equipaggi da sottomarini in difficoltà. La Forza di autodifesa marittima giapponese ( 海上 自衛隊, Kaijou Jieitai, JMSDF) gestisce due DSRV con navi madre dedicate: Chiyoda (ち よ だ, AS-405) e Chihaya (ち は や, ASR-403). Osservando l’immagine sottostante è possibile notare la precisione con cui lo staff del film ha riprodotto il sottomarino, ad esempio l’elica per la propulsione, le bande nere sull’anello (con tanto di contorno giallo!) e quelle arancioni sulla parte superiore, il telaio dello scafo e i fori messi nelle posizioni corrette, insomma, davvero un lavoro notevole. All’interno sono presenti tre camere sferiche, dedicate rispettivamente all’equipaggio di bordo, alle persone recuperate e ai macchinari. Dopo il Nautilus presente in Nadia ecco qui un veicolo marino tutt’ora esistente. Chissà se nel film completo vedremo anche l’interno del DSRV.

Deep Submergence Rescue Vehicle
Deep Submergence Rescue Vehicle (DSRV)

Il DSRV viene posato sopra al Sealing Pillar N°1 (Pilastro Sigillante) della sede Euro-Nerv, in una sequenza che richiama alla mente Tom Cruise in Mission: Impossible del 1996, e sentiamo il risultato dell’analisi della composizione dell’atmosfera circostante: densità dell’ossigeno -3 e anidride carbonica (CO2) tollerabile. Sulla base di questi dati l’equipaggio può occupare la zona e viene autorizzato l’inizio dell’operazione. Anche se non è chiaro il senso del -3 (è un numero a caso? è un riferimento relativo a qualcosa? quali sono le unità di misura?) quello che si evince è che l’aria circostante non è respirabile.
A questo punto fa la sua comparsa Ritsuko con indosso una plug suit verde e un casco chiuso per respirare, a cui seguono Maya, Midori e altri membri dell’equipaggio della Wille, tutti con plug suit, casco e fascia azzurra legata al braccio sinistro, proprio come in Evangelion: 3.0

Ritsuko in plugsuit sulla sommità del Pilastro
Ritsuko in plugsuit sulla sommità del Pilastro

Dopo l’analisi atmosferica viene specificato che l’L-field (campo L) ha una densità abbastanza elevata. Ricordiamo che in Evangelion:3.0 Asuka menziona la barriera L (nell’adattamento italiano è chiamata erroneamente “barriera dimensionale”) e dice che a causa dell’elevata densità nessuno andrà ad aiutare il suo gruppetto. Dunque questo L-field è qualcosa che ostacola i Lilin, cioè gli esseri umani.
Intanto il gruppo di Maya sta lavorando con dei computer portatili collegati al cubo nero che fa da interfaccia al Pilastro, e scopriamo che l’obiettivo è attivare il Sistema di schermatura anti-L. Nonostante il poco tempo a disposizione, 720 secondi, l’operazione sembra plausibile grazie alla conoscenza lasciata da alcuni misteriosi predecessori che evidentemente avevano capito cosa fare.

Je vous laisse

Lascio a voi

Osservando lo schermo del computer di Maya possiamo leggere varie scritte, tra cui Decryption Key, i.e. chiave di decrittografia, e Black Chamber. Quest’ultima terminologia fa riferimento alla prima organizzazione di crittoanalisi degli Stati Uniti d’America (1919 – 1929).
Ora, poiché “black chamber” significa “camera nera”, possiamo chiederci se in Evangelion questa sia solo una citazione o se sia qualcosa di più. Poiché alla sommità del Pilastro c’è un cubo nero, quello su cui è atterrato il DSRV, ci possiamo chiedere se questo sia da sempre parte integrante del Pilastro, o se sia stato realizzato e inserito nel Pilastro in un secondo momento. In entrambi i casi è evidente che il cubo nero permette l’interfaccia con il Pilastro, e quindi la Black Chamber potrebbe essere il cubo nero a livello di hardware e/o il sistema di crittoanalisi a livello di software.
Nel caso in cui il cubo nero sia da sempre parte integrante del Pilastro la Black Chamber potrebbe essere il software di crittoanalisi realizzato dai predecessori a cui Maya fa riferimento, viceversa nel caso in cui il cubo nero sia stato inserito in un secondo momento allora esso tutto, hardware e software, potrebbe essere opera di questi fantomatici predecessori. Detto ciò, quel che è chiaro è che il gruppo di Maya sta cercando di decrittare qualcosa che ha a che fare con il Pilastro: i glifi.

Il gruppo di Maya e l'operazione di decrittazione
Il gruppo di Maya e l’operazione di decrittazione

I glifi sono comparsi anche nei film precedenti, ad esempio alla Base di Betania in Evangelion:2.0, sui computer della Wille in Evangelion:3.0 e in tanti altri casi, tuttavia il loro mistero non è ancora stato svelato all’interno dello show, e magari rimarrà segreto fino alla fine. Per ora sappiamo che Anno ha disegnato di persona tutti gli ottantotto glifi e che c’è un legame con gli ottantotto tasti del pianoforte, ma al di là di questo e del riferimento ai glifi di Atlantide presenti in Nadia non si sa altro. Codificano la lingua degli Angeli e/o di qualche antica civiltà? Sono presenti nelle Pergamene del Mar Morto? Sono stati creati dalla Seele?

Questo sistema è un enigma proprio come gli Eva. Non è facile controllarlo usando il linguaggio umano.

Considerando questa battuta e ricordando che in Evangelion:3.0 Gendo ringrazia la Seele a nome di tutta l’umanità, possiamo ipotizzare che i glifi, gli Eva e i membri della Seele non siano umani ma siano alieni, proprio come gli Angeli. Ovviamente con il termine “alieni” non intendo esclusivamente una natura di tipo extraterrestre, ma intendo in generale un qualcosa di pre-umano, di antico ed estraneo. Angeli, Seele, Eva e glifi risultano quindi correlati e riguardano lo scenario di fondo del Rebuild, motivo per cui penso sia meglio aspettare il film completo per vedere se Anno ci darà qualche ulteriore informazione.

Procedimento per la decrittazione dei dati
Procedimento per la decrittazione dei dati

La decrittografia è il processo crittoanalitico per convertire dei dati cifrati o codificati in una forma che sia comprensibile da un essere umano o da un computer. Il metodo consiste in due fasi, nella prima si cerca la chiave in grado di decrittare i dati, nella seconda si avvia un algoritmo che usando i dati e la chiave calcola il testo in chiaro, cioè quello comprensibile.
Dalle informazioni video si evince che i predecessori erano riusciti a completare il 60% della decrittazione, per cui il gruppo di Maya deve completare il restante 40%. Alla fine non è chiaro se la chiave viene effettivamente trovata decrittando il codice o se il gruppo penetra nel sistema bypassando i blocchi di sicurezza, in ogni caso a pochi secondi dallo scadere del tempo i nostri eroi riescono nell’impresa e il Sistema di schermatura anti-L viene attivato.

Attivazione del Sistema di schermatura anti-L
Attivazione del Sistema di schermatura anti-L

Intrigante il fatto che il conto alla rovescia per l’operazione della Wille si ferma a 11 secondi e 3 centesimi, come mostrato nell’immagine sottostante. Che sia un indizio per gli spettatori? Il numero 11 indica proprio i mesi tra luglio 2019, periodo d’uscita di AVANT 1, e giugno 2020, periodo d’uscita di Shin Evangelion nei cinema giapponesi. Aggiungendo undici mesi al 6 luglio 2019 si arriva al 6 giugno 2020, data del compleanno di Shinji. A questo punto il numero 3 potrebbe indicare le settimane aggiuntive, cioè ventuno giorni dopo il 6 giugno, ottenendo così il 27 giugno 2020.
Il conto alla rovescia in AVANT 1 mi ha incuriosito fin dall’inizio, e dopo che Khara ha annunciato che Shin Evangelion sarebbe uscito a giugno 2020, cioè esattamente undici mesi dopo l’anteprima, mi è balenata in mente quest’ipotesi intrigante. A quanto pare non ho sbagliato, dato che oggi, 27 dicembre 2019, è stata svelata la data d’uscita del film in Giappone: 27 giugno 2020.

Conto alla rovescia che si ferma a 11 secondi e 3 centesimi
Conto alla rovescia che si ferma a 11 secondi e 3 centesimi

Dal punto di vista metanarrativo questa parte sembra essere foriera di un messaggio importante, che riguarda l’accumulo della conoscenza umana con lo scorrere del tempo. Si può citare il celebre aforisma che il filosofo inglese John di Salisbury attribuì al filosofo francese Bernard di Chartres:

Bernard sosteneva che noi siamo come nani sulle spalle dei giganti, così che possiamo vedere un maggior numero di cose e più lontano di loro, tuttavia non per l’acutezza della vista o la possanza del corpo, ma perché sediamo più in alto e ci eleviamo proprio grazie alla grandezza dei giganti.

In AVANT 1 i predecessori che hanno lasciato la conoscenza rappresentano i giganti dell’aforisma, cioè il passato, mentre il gruppo di Maya rappresenta i nani, cioè il presente. È stato possibile portare a termine il compito presente grazie alla conoscenza ereditata dal passato, altrimenti è probabile che ricominciando dall’inizio non si sarebbe raggiunto l’obiettivo.
Dopo il tema della vitalità, che invita a percorrere la vita con sincerità e senza esitazioni, Anno ci sbatte in faccia un altro tema, quello degli sforzi, delle esperienze e delle conoscenze del passato che ora, nel presente, si rivelano utili per andare avanti. Ad esempio tutto ciò che abbiamo imparato alle scuole elementari, anche solo leggere e scrivere, si è rivelato importante a suo tempo e lo è tutt’ora. Per questo motivo il sé presente deve essere riconoscente nei confronti del sé passato. Allo stesso tempo è interessante osservare che dal punto di vista futuro l’attuale presente diventerà passato, dunque in questo momento noi siamo i giganti che hanno la responsabilità di apprendere e di fare cose in funzione del nostro sé futuro.
Paradossalmente siamo contemporaneamente nani e giganti, siamo nani nei confronti di un passato verso cui essere riconoscenti, e giganti nei confronti di un futuro verso cui essere responsabili.


BATTAGLIA

Durante l’operazione informatica Mari si trova bordo dell’Eva-08 e deve affrontare degli Evangelion che evidentemente sono messi lì per sorvegliare il Pilastro Sigillante. La battaglia aerea dell’Eva-08 avviene grazie al controllo del Wunder, infatti Mari menziona Sumire Nagara, la giovane donna responsabile del sistema di controllo tridimensionale e del campo anti-gravitazionale del Wunder, e si notano dei “cavi energetici” connessi alle navi e all’Eva, gli stessi presenti in Evangelion:3.0, denominati 懸垂ビーム (kensui bīmu), raggi di sospensione.

Eva-08, Mari, Wunder, Nagara
Eva-08, Mari, Wunder, Nagara
Eva-08
Eva-08

Un numero indefinito di Eva44A (Four Two A) modello aereo modificato arriva volando pronto per attaccare la Wille. Dalle immagini si vede che gli Eva44A hanno due facce, cioè due maschere simili a quella di Sachiel, e tra le due fronti c’è una Lancia di Longinus. Hanno una spina dorsale simile a quella degli Eva, ma fisicamente sembrano dei droni, oppure degli scoiattoli volanti.

Hanno formato una colonia da soli. Sono come una nuova creatura!

Mari a bordo dell'Eva-08 affronta la colonia degli Eva44A
Mari a bordo dell’Eva-08 affronta la colonia degli Eva44A
Eva44A
Eva44A

Dopo la distruzione degli Eva44A, a colpi di mitra e a calci, dal nulla compare il vero boss, un falso Angelo denominato Eva4444C (Four Four C) connesso ad altri mecha chiamati Eva44B (Four Two B). Il boss fuoriesce da un “camouflage cocoon”, ovvero un bozzolo di occultamento, in modo simile a ciò che fa la Serie Nemesis in Evangelion:3.0, che a sua volta si trova nascosta sott’acqua. Ricordo inoltre che nel terzo film vengono affrontati i Mark.04, di cui esistono tre tipologie indicate con i codici 4A, 4B e 4C, quest’ultimo è la Serie Nemesis.

Camuffamento del boss in AVANT 1 e della Serie Nemesis in Evangelion: 3.0
Camuffamento del boss in AVANT 1 e della Serie Nemesis in Evangelion: 3.0
Eva44B
Eva44B
Eva4444C
Eva4444C

Un uso militare degli Eva proibito dal trattato del Vaticano. Insieme costituiscono una vera minaccia. Un 4444C da combattimento di terra armato con un fucile a positroni e dei 44B modificati per alimentare la potenza. Il vice comandante Fuyutsuki vuole metterci alla prova.

Dalle immagini e dalle battute dei personaggi possiamo ricavare un sacco di informazioni:
* Il boss 4444C è formato da quattro Eva con la maschera di Sachiel che sorreggono il fucile a positroni, arma che è alimentata da otto coppie di Eva44B, a loro volta formati da due Eva. In totale ci sono ben venti Eva. Considerando che il trattato del Vaticano menzionato nel secondo film vieta l’uso simultaneo di quattro Eva, è chiaro che qui siamo fuori da qualsiasi regolamento.
* Le diciture con due 4, cioè 44A e 44B, indicano la presenza di due Eva, mentre la dicitura con quattro 4, cioè 4444C, indica la presenza di quattro Eva. Con tutti questi 4 non è che c’entra qualcosa l’Eva-04 scomparso?
* Poiché questi nemici combattono senza limiti di tempo è quasi sicuro che possiedono il Frutto della Vita, esattamente come gli Eva Seriali presenti in The End of Evangelion. In particolare ciò avrebbe molto senso per l’Eva 4444C dato che Mari lo chiama “falso Angelo”.
* La Serie Nemesis, gli Eva44A, 44B e 4444C sono entità formate da raggruppamenti di singoli esemplari: è un fatto di fabbricazione oppure è in atto un comportamento adattativo che porta gli Eva a formare colonie?
* Gli Eva A, B e C che attaccano sono quasi sicuramente tutti opera della Nerv (c’è anche il logo con la foglia) e Fuyutsuki sta giocando a scacchi contro la Wille, mentre Gendo, probabilmente, sta finendo di preparare i dettagli per il Final Impact.

Eva4444C ed Eva44B
Eva4444C ed Eva44B

Il fucile a positroni spara un colpo che sembra quasi una kamehameha, ma i nostri eroi riescono a salvarsi grazie alle navi corazzate con lo scudo SSTO (Single Stage To Orbit), usato anche nel primo film, e l’energia del raggio viene dispersa. Ovviamente non mancano i danni: una nave viene sbalzata e finisce contro la Torre Eiffel che viene spezzata a metà! Evidentemente Anno ama così tanto Parigi che ogni volta desidera distruggerla, Nadia docet.
Alla fine Mari distrugge il nemico scagliandogli addosso proprio il simbolo dell’Expo del 1889, e nel cielo brilla l’arcobaleno. Allora il 4444C era davvero un falso Angelo, qualsiasi cosa ciò stia a significare.

Excusez moi, Eiffel!

Excuse moi, Eiffel!
Excusez moi, Eiffel!

Le competenze mostrate da Mari nel pilotare l’Eva-08 al primo tentativo, in un pazzesco assetto da “altalena di Heidi” e contro così tanti nemici, sono davvero sbalorditive, ovviamente grazie anche all’aiuto di Sumire dal Wunder. Mai visto nulla di paragonabile in tutto Evangelion. Inoltre la vitalità e la mancanza d’esitazione mostrate dalla ragazza nello scontro danno concretezza alla canzone canticchiata nel preludio.

Heidi e l'Eva-08 di Mari sull'altalena
Heidi e l’Eva-08 di Mari sull’altalena

Ma come ha fatto la Nerv a creare così tanti mecha? Speculiamo!
In primo luogo notiamo che lo scenario che si sta delineando per Shin Evangelion ha delle forti corrispondenze con il film inedito che Anno aveva intenzione di realizzare dopo The End of Evangelion; ne ho parlato un po’ nell’articolo dedicato al Rebuild.

La storia aveva luogo in un mondo quasi completamente distrutto, con gli esseri umani confinati in un’area protetta da un A.T.-Field. Un unico ponte collegava quest’area al resto del mondo, e questo è il punto in cui si concentravano gli attacchi degli Angeli.

In secondo luogo possiamo supporre che altre nazioni abbiano costruito degli Evangelion, pensiamo ad esempio all’Eva-04 della sede nordamericana della Nerv, prototipo per lo sviluppo di modelli di prossima generazione, oppure agli ignoti Eva-07, Eva-10, Eva-11 ed Eva-12 di cui non si sa nulla. C’è un buco dall’Eva-05 all’Eva-13 di cui sappiamo poco o nulla, a parte numeri intermedi come il Mark.06, l’Eva-08 e il Mark.09. Ciò ci porta direttamente a Evangelion:3.0, in quanto alla Nerv ci sono tante braccia per Eva e altri dispositivi militari prodotti in serie, quindi è plausibile che in quattordici anni la Nerv abbia attuato la produzione di massa degli Eva. Questa considerazione risponderebbe alla questione in esame e anche alla domanda: da dove vengono tutti quegli Eva che Asuka combatte nell’anticipazione di Shin Evangelion posta alla fine di Evangelion:3.0? Se Anno manterrà quella scena o qualcosa di analogo allora nell’ultimo film potrebbero esserci molti, moltissimi Eva contro cui combattere.

Produzione seriale degli Eva ed Eva-Failure-Infinity scarlatti
Produzione seriale degli Eva ed Eva-Failure-Infinity scarlatti

Tuttavia l’aspetto più interessante è quando Kaworu mostra a Shinji il mondo esterno, nel quale si possono vedere tantissimi Eva scarlatti sparsi per la città, i misteriosi Failure-Infinity.

KAWORU: La proprietà originaria delle forme di vita è quella di modificarsi in funzione del mondo, eppure i Lilin tendono a cambiare il mondo piuttosto che se stessi. Perciò hanno dovuto creare un rituale così da evolvere artificialmente, per generare una nuova creatura con il Frutto della Vita offrendo in sacrificio le vite antiche. Si tratta di un atto di estinzione programmato fin dall’antichità. Alla Nerv era noto come Progetto per il Perfezionamento dell’Uomo.

Nota: nell’adattamento italiano Kaworu dice erroneamente «per generare una nuova creatura in cui scorresse linfa vitale», tuttavia nell’originale giapponese Kaworu parla proprio di 生命の実 (seimei no mi), Frutto della Vita, intendendo quindi la peculiarità posseduta dagli Angeli.

Quando gli Angeli dotati di Frutto della Vita muoiono il loro nucleo esplode e il loro sangue si sparge tutt’intorno, allo stesso modo il Second Impact ha reso i mari rossi. Non è che i misteriosi Failure-Infinity scarlatti che si vedono in Evangelion:3.0 sono esseri umani che a causa del Near Third Impact si sono trasformati in entità dotate di Frutto della Vita? E se in quattordici anni questo processo si fosse diffuso su tutta la superficie della Terra? Poiché nel trailer del 19 luglio si vedono tantissimi Failure-Infinity che formano uno sciame, è probabile che questi avranno un ruolo importante nell’ultimo film e forse scopriremo finalmente che cosa sono.

 

Il sangue freddo di Maya e Ritsuko
Il sangue freddo di Maya e Ritsuko

La battaglia mostrata ha tutta l’aria di essere un nodo di collegamento di idee e tasselli di un puzzle tutt’altro che casuale, ma per il momento rimangono più domande che risposte, inoltre c’è da dire che la dimensione, la velocità, il caos e gli effetti dello scontro più che ricordare Evangelion sembrano strizzare l’occhio a battle shounen come Dragon Ball e ad anime fantarobotici come DieBuster e Gurren Lagann. Se da una parte non ho sentito molto l’adrenalina e quella deprimente e claustrofobica sensazione di non farcela, cosa che sento di più nelle battaglie della serie TV, dall’altra ho pensato che Anno volesse far percepire allo spettatore una modalità di reazione alle avversità più coraggiosa e ottimista. Però non è un ottimismo ostentato come quello che pervade Gurren Lagann, bensì è più una sorta di disposizione d’animo a non fasciarsi la testa e a mantenere la calma e la lucidità durante le situazioni difficili, provando e riprovando a fare tutto ciò che è possibile.
Emblematico in questo senso il sangue freddo mostrato sia da Maya sia da Ritsuko: la prima mantiene la calma, rimprovera i “ragazzini” arrendevoli e dice loro di provare di tutto per entrare nel sistema informatico, mentre la seconda a tu per tu con la morte guarda sprezzante il colpo del fucile a positroni che sta per spazzar via lei, il gruppetto della Wille e il Pilastro. Non bisogna perdersi nell’autocommiserazione e cedere all’arrendevolezza di fronte alle difficoltà, bisogna andare avanti senza esitare, proprio come suggerisce la canzone di Kiyoko Suizenji.
Sebbene questo aspetto sia importante bisogna evitare di prenderlo troppo alla leggera, che ne è infatti del dubbio? In Gurren Lagann prima Kamina e poi Simon avanzano verso i propri obiettivi senza esitare, mentre in Evangelion Shinji è avvolto dall’incertezza e tentenna costantemente, mostrando al pubblico la difficoltà di fare anche solo una scelta e di portarla avanti con convinzione. Eppure anche nell’opera di Anno ci sono personaggi che vanno avanti più o meno convinti, per esempio Gendo persegue il proprio scopo in silenziosa lucidità, Kaji indaga con costanza sfidando i pericoli, e anche Misato cerca la verità e propone folli piani per sconfiggere il nemico di turno con un’assenza di esitazione che trabocca nell’incoscienza. Proprio quest’ultima nel film The End of Evangelion dice a Shinji di andare avanti nonostante gli sbagli, e forse anche in Shin Evangelion il punto non sarà quello di avanzare verso il proprio obiettivo ostentando una convinzione assoluta, ma sarà quello di avanzare con costanza considerando sì problemi e dubbi ma senza rimanere intrappolati a causa di questi.


RIPRISTINO

La superficie è un nucleo di categoria 6.

La sesta battuta di AVANT 1 informa che la superficie nella zona di Parigi ha le caratteristiche di un nucleo. Cosa significa?

SHINJI: Non riesco a immaginare che prima della mia nascita il mare fosse davvero blu.
KAJI: Sono già stati bravi a ricostruire un habitat in cui gli uomini riescano a sopravvivere. […] In origine questo mondo era vasto e brulicava di diverse forme di vita. Ci tenevo che anche voi ne foste a conoscenza.

Considerando il discorso di Kaji in Evangelion:2.0 e quello di Kaworu in Evangelion:3.0, si può dire che gli elementi abiotici (e.g. terra, acqua, aria, temperatura) e biotici (flora e fauna) della biosfera terrestre sono mutati a causa dell’esplosione del nucleo degli Angeli e soprattutto a causa degli Impact.
Il Second Impact ha devastato l’ecosistema marino, tant’è che in Evangelion:2.0 il signor Kaji porta Shinji e i suoi amici a visitare il centro di ricerca dove avviene la salvaguardia degli animali marini estinti e dove l’acqua del mare viene riportata al suo stato originario. Invece il Near Third Impact ha messo a rischio la sopravvivenza degli esseri umani, tant’è che, come accennato in precedenza, nel finale di Evangelion:3.0 si parla di L 結界 (L kekkai), barriera L, e in AVANT 1 si parla di L-field, e si capisce che queste “cose” impediscono alle persone di vivere nelle zone rosse.
È doveroso specificare che nel terzo film il termine 結界(kekkai), barriera, viene utilizzato ben tre volte, infatti, oltre al caso suddetto, lo sentiamo nella parte iniziale, quando Asuka esce con l’Eva-02 per attivare il motore del Wunder, e nella scena in cui l’Eva-13 scende nel terminal dogma. In quest’ultimo caso Kaworu dice che il condotto è bloccato dalla barriera di Lilith e che nessuno è potuto in entrare in quattordici anni. Dunque la barriera è direttamente collegata al Near Third Impact e al discorso di Kaworu sul «rituale [che porta a] generare una nuova creatura con il Frutto della Vita», pertanto possiamo dire che il fatto che la superficie abbia le caratteristiche di un nucleo significa che la biosfera ha subito cambiamenti avversi per l’umanità in favore di un ecosistema di tipo angelico.

Impact, nuclei angelici e mare rosso
Impact, nuclei angelici e mare rosso

Dal punto di vista delle citazioni questo cambiamento ambientale ricorda due opere dichiaratamente molto amate da Anno, ovvero Corazzata Spaziale Yamato e Nausicaä della Valle del vento.
In Yamato l’umanità è costretta a vivere in città sotterranee perché la Terra è devastata dalle radiazioni provocate dalle bombe della razza aliena di Gamilus, che è intenzionata a conquistare il sistema solare. Alla fine gli ideali e la fiducia nella scienza portano un gruppo di umani sul pianeta Iskandar dove viene donato loro il Cosmo Cleaner, un dispositivo capace di ripristinare la Terra al suo stato originario.

Purificazione del pianeta Terra nel primo film di Yamato
Purificazione del pianeta Terra nel primo film di Yamato

In Nausicaä un’antica e potente civiltà industriale si era diffusa in tutto il mondo, inquinando l’aria e plasmando a suo piacimento le forme di vita, ma con la guerra nota come Sette giorni di fuoco le città furono incendiate da sostanze tossiche e la quasi totalità della superficie terrestre divenne sterile. Nel finale Nausicaä scopre che un sistema noto come Mar Marcio purificherà l’inquinamento e a quel punto gli esseri umani avranno grandi difficoltà ad adattarsi al nuovo ambiente, tuttavia Nausicaä afferma che «vivere significa cambiare […] per quanto la situazione sia difficile dobbiamo sopravvivere» e il manga si conclude con una celebrazione della vita in cui gli opposti convivono in modo conflittuale e imprevedibile. È il desiderio di vivere che prende il sopravvento su tutto il resto.

Mar Marcio in Nausicaä della Valle del vento
Mar Marcio in Nausicaä della Valle del vento

I richiami a Nausicaä presenti nel Rebuild sono talmente palesi da superare il livello di semplici omaggi. Come è noto Anno ha lavorato alla scena animata del Soldato Titano in Nausicaä e ama tantissimo l’omonima opera cartacea di Hayao Miyazaki, tant’è che nel 2013 il regista dello Studio Ghibli interrogato su un possibile sequel dell’opera ha dichiarato:

No, personalmente lo escludo. Io non mi sento del tutto in grado di farlo, ma Anno continua a dire «Lo faccio io! Lo faccio io» perciò alla fine mi sono convinto e gli ho detto che nel caso si facesse, non sarebbe male se fosse lui a occuparsene.

I Sette giorni di fuoco e il Second Impact, i Soldati Titani e gli Adams, il bozzolo del Soldato Titano e il bozzolo dell’Eva-13, l’inquinamento e l’L-field, il Mar Marcio e i Pilastri, il Rebuild prende più di uno spunto dall’opera di Miyazaki e chissà fin dove si spingerà, soprattutto ora che è giunto al gran finale.

Nausicaä della Valle del vento e il Rebuild of Evangelion
Nausicaä della Valle del vento e il Rebuild of Evangelion

Con una rapida ricerca scopriamo che il termine L-field si trova nelle teorie del professore di anatomia Harold Saxton Burr (1889 – 1973). Secondo le teorie di Burr l’L-field (Life field, Campo vitale) è un campo elettrodinamico che permea l’universo e che è associato ai sistemi viventi:

L’universo in cui ci troviamo e dal quale non possiamo essere separati è un luogo di Legge e Ordine. Non è accidentale, non è caotico. È organizzato e gestito da un Campo Elettro-dinamico in grado di determinare la posizione e il movimento di tutte le particelle cariche.
[…] Il Life-field è stato rilevato e misurato non solo negli uomini e nelle donne ma anche negli animali, negli alberi, nelle piante, nei semi, nelle uova e persino in una delle forme più basse della vita, le muffe di melma.

Tuttavia questa teoria ricade in un settore non accettato dalla scienza, come accade per altri concetti simili quali l’orgone di Wilhelm Reich e l’aura di Walter John Kilner.
Comunque sia, prendendo spunto da queste idee l’L-field in Evangelion potrebbe essere un campo energetico legato in modo bidirezionale alla biosfera, agli ecosistemi e agli esseri viventi. Se l’L-Field cambia, cambiano anche le proprietà della biosfera e degli ecosistemi e viceversa. In quest’ottica a causa dell’esplosione dei nuclei degli Angeli e degli Impact l’L-field è cambiato e di conseguenza sono mutate le proprietà biotiche e abiotiche della biosfera, con conseguente pericolo per gli esseri viventi.
Un’altra idea è che l’L-field sia un campo energetico associato al Frutto della Vita, giacché la L potrebbe stare per Life come nella teoria di Burr, e quindi con l’esplosione dei nuclei e l’innesco degli Impact è stato diffuso l’L-field associato agli Angeli, in accordo con il discorso di Kaworu in Evangelion:3.0, con conseguente pericolo per gli altri esseri viventi.
Ricordo inoltre che in Sore o Nasumono – Shin Seiki Evangelion Concept Design Works (letteralmente “ciò che lo costituisce”), libro di Ikuto Yamashita e Seiji Kio pubblicato nel 1998, contenente idee e script di un finale alternativo mai utilizzato, viene detto che nel mondo di Eva è presente un fenomeno di contaminazione, tipo lavaggio del cervello, che pian piano infetta gli addetti alla creazioni degli Eva e poi ben presto si propaga all’intera città, e a tutto il paese. I contaminati prendono le sembianze di uomini lupo. Al di là della stranezza di quest’idea, l’aspetto interessante è la presenza di un fenomeno di contaminazione che si propaga a tutto il paese. Il legame con l’L-field, con la contaminazione e con i Failure-Infinity scarlatti del Rebuild è davvero evidente.

 

Ripristino di Parigi ed Euro-Nerv
Ripristino di Parigi ed Euro-Nerv

L’evento più intrigante in AVANT 1 è sicuramente il ripristino della zona di Parigi grazie al Sistema di schermatura anti-L. All’attivazione del sistema il Pilastro rilascia un impulso energetico che si diffonde tutt’intorno e lo strato rosso viene come annullato, in questo modo si vedono i palazzi, le auto, gli alberi con le chiome verdi, le acque pulite e l’aria torna a essere respirabile. Nonostante queste belle cose si vede la Torre Eiffel ancora rotta, dunque sembra che il Pilastro abbia semplicemente creato una schermatura, una sorta di barriera contro l’L-field, purificando l’ambiente circostante.
Se l’L-Field è un campo energetico collegato agli Angeli, allora considerando che nel Rebuild i Pilastri con i glifi sono utilizzati per sigillare queste entità, ha senso che il Sistema Anti-L del Pilastro sia in grado di schermare e purificare una zona permeata dall’L-field angelico. Dal punto di vista delle citazioni ciò si ricollega al Cosmo Cleaner di Yamato in grado di annullare le radiazioni, al Mar Marcio di Nausicaä in grado di purificare l’inquinamento, e curiosamente si ricollega a una breve scena del filmato DAICON IV in cui la Terra rossa ritorna al suo naturale stato azzurro (minuto 4:50).

Il ripristino tramite i Pilastri delle zone contaminate/inquinate dall’L-field è temporaneo o duraturo? Per ora questa è una domanda senza risposta, tuttavia la questione ci porta a riflettere su ciò che potrebbe accadere in Shin Evangelion e in particolare sugli obiettivi della Wille e di Gendo.
Di certo la “purificazione magica” tramite i Pilastri darebbe a Shinji fiducia nella Wille, tuttavia sarebbe un escamotage esagerato dal punto di vista degli spettatori: nel mondo reale i problemi legati all’inquinamento ambientale non si possono risolvere con un magico dispositivo. Certo, considerando che i danni nel Rebuild avvengono in modo magico, i.e. a causa degli Impact, non è totalmente fuori luogo che anche la cura sia magica, però da una parte sarebbe una soluzione deludente facendo ad esempio il paragone con le scorie nucleari. Forse potrebbe trattarsi di un aiuto limitato, se infatti consideriamo il ripristino della zona di Parigi notiamo che il Sistema di schermatura anti-L ha un raggio di azione limitato. Inoltre considerando che l’intero pianeta potrebbe essere contaminato è chiaro che ci vorrebbero tantissimi Pilastri per purificarlo tutto, cosa ovviamente impossibile.

 

Wille vs Nerv
Wille vs Nerv

A questo punto vediamo qualche idea su ciò che vuole fare Gendo, dall’opzione più metafisica fino a quella più terrena. Chiaramente, fino all’uscita dell’ultimo film, non sono altro che ipotesi.

FUYUTSUKI: La nostra Madre Terra … così ridotta non riesco a guardarla.
GENDO: Eppure c’è stato chi anelava a raggiungere questa condizione catastrofica. Un mondo purificato dalle macchie del peccato originale il cui accesso è interdetto perfino agli uomini.
FUYUTSUKI: Io preferirei un mondo caotico e compromesso dalla presenza degli umani.
GENDO: Il caos è una sensazione dell’uomo. Il mondo, altrimenti, è costituito da armonia e ordine.
FUYUTSUKI: Sono dunque i nostri cuori a turbare il mondo?

Ho già analizzato alcune sfumature di questo dialogo nell’articolo dedicato alla mitologia del Rebuild, qui voglio evidenziare due punti. In primis Gendo afferma che la condizione del mondo post-Second Impact è catastrofica, in particolare l’epicentro del disastro è una zona purificata a cui l’uomo non può accedere, in secundis il mondo è costituito da armonia e ordine. Aggiungendo a queste due considerazioni la palese intenzione di Gendo di attuare un piano diverso da quello della Seele, non ci rimane che tentare di capire quale sia lo scopo del padre di Shinji.
Se il Second Impact è stato ordito dalla Seele, e se il Perfezionamento da loro ambito prevedeva il coinvolgimento di Lilith e del Mark.06, è plausibile che l’obiettivo finale fosse quello di sterminare l’umanità per portare tutte le anime alla pace eterna nella Sala del Guf, unificando tutti gli individui nel misterioso Infinity, un qualcosa di paragonabile a quanto visto con Lilith e il Mare di LCL in The End of Evangelion. Tuttavia poiché rispetto alla serie TV i membri della Seele compaiono sempre nella forma di monoliti e mai in forma umana, è probabile che il loro ruolo nel Rebuild sia più vicino a quello dei monoliti di 2001: Odissea nello spazio, i.e. fornire all’umanità la conoscenza per evolvere e indicare la meta verso cui dirigersi. La sfiducia verso Gendo è molto meno marcata proprio perché la Seele del Rebuild non è più formata da esseri umani invidiosi e interessati, ma è un qualcosa di altro, è solo la portavoce di segreti antichi e alieni. Con l’apertura del Guf in Evangelion: 3.0 la Seele rinnova la fiducia riposta in Gendo e lascia tutto nelle sue mani.

La Seele nel Rebuild of Evangelion
La Seele nel Rebuild of Evangelion

Se nella serie TV Gendo tradisce la Seele per salvare l’umanità dal Mare di LCL, qual è il suo obiettivo nel Rebuild? Ora che la Seele è fuori dai giochi, a cosa mira Gendo? Non una purificazione catastrofica come quella causata dal Second Impact, ma qualcosa che ha a che fare con l’ordine e l’armonia.

Partiamo dal dialogo tra Shinji e Fuyutsuki in Evangelion:3.0.

FUYUTSUKI: Far crollare il mondo è un gioco da ragazzi, mentre quel che è davvero difficile è ricostruirlo. Perché come il tempo, il mondo non ha il dono della reversibilità. Proprio come il cuore umano. Perciò ora Ikari sta sacrificando tutto pur di portare a compimento il suo progetto. Compresa la sua stessa anima. […] Che compito sgradevole mi è toccato. Però, Yui… è ciò che volevi, vero?

Da questo discorso possiamo distinguere almeno tre macro-opzioni:
1) Ricostruire il mondo è difficile perché il tempo e il mondo non sono reversibili, ma Gendo sta sacrificando tutto per trascendere la realtà sensibile.
2) Ricostruire il mondo è difficile perché il tempo e il mondo non sono reversibili, ma Gendo sta sacrificando tutto per ripristinare il mondo.
3) Ricostruire il mondo è difficile perché il tempo e il mondo non sono reversibili, ma Gendo sta sacrificando tutto per invertire la causalità temporale e cancellare tutti gli errori del passato.

LA DIMENSIONE SUPREMA

La prima opzione, molto vicina al livello metafisico, è che il Final Impact permetta di accedere o addirittura dare origine a una dimensione suprema di ordine e armonia. Non un luogo come il Mare di LCL in cui tutte le anime sono una cosa sola e quindi non c’è null’altro che ciò, bensì una sorta di paradiso incorruttibile in cui tutte le cose pur mantenendo la propria individualità sono in perfetta sintonia.
Osservando il vortice colorato dell’Impact mi è venuta in mente la Divina Commedia di Dante Alighieri in cui il Paradiso è costituito dai nove Cieli concentrici e dall’Empireo, il luogo spirituale al di là dello spazio e del tempo in cui risiedono Dio, gli angeli e le anime dei beati. Che la sfera presente nel Guf del Rebuild sia qualcosa di simile?

Dante e Beatrice contemplano l'Empireo, illustrazione di Gustave Doré
Dante e Beatrice contemplano l’Empireo, illustrazione di Gustave Doré

Ricordiamo cosa dice Ritsuko in Evangelion: 2.0:

RITSUKO: L’Eva che volevamo imprigionare nei limiti umani sta ritornando al suo stato originario. Spezzando le catene che gli abbiamo imposto sta mostrando una natura superumana vicina a quella di un dio. Collegando il cielo, la terra e il creato dentro enormi onde di complementarità, si trasforma in una massa concentrata di pura energia. All’unico scopo di soddisfare un desiderio umano.

In questa battuta ci sono due cose che voglio evidenziare.
In primo luogo notiamo che l’Eva quasi-divino ha il potere di realizzare un desiderio umano. Ora, poiché Kaworu ha detto che il Perfezionamento consiste nel cambiare il mondo circostante sacrificando le vecchie vite in favore del Frutto della Vita, e considerando che nel secondo film Shinji cerca di salvare Rei a tutti i costi fregandosene del mondo, è chiaro che la devastazione causata dal Near Third Impact discende dal desiderio di Shinji. Volendo salvare Rei, Shinji ha sacrificato il mondo dei Lilin cambiandolo in un mondo dalle condizioni avverse per questi ultimi ma favorevoli per la ragazza. Il tutto è avvenuto senza una reale consapevolezza di ciò che stava facendo, da cui lo straniamento nel terzo film circa le proprie colpe, tuttavia Kaworu lo dice: il trigger è stato Shinji.
Dunque, se con l’Eva risvegliato è possibile esprimere desideri in grado di modificare il mondo, è molto probabile che la divinità che vuole vivificare Gendo sia in grado di realizzare qualcosa di grandioso.

Risveglio dell’Eva-01 in Evangelion: 2.0
Risveglio dell’Eva-01 in Evangelion: 2.0

In secondo luogo nell’originale giapponese si parla di 相補性 (sōhosei), complementarità. La complementarità indica la natura indispensabile di una parte nella descrizione complessiva di un unicum. In filosofia la complementarità indica che i poli costituenti un’unità sono indispensabili nella descrizione della stessa, ad esempio Yin e Yang sono poli opposti ma complementari nella descrizione del Tao, la Natura e lo Spirito sono poli opposti ma complementari nell’Assoluto descritto dall’Idealismo tedesco. In fisica quantistica il principio di complementarità afferma che gli aspetti duali nel microcosmo fisico non si manifestano mai simultaneamente nel macrocosmo, dunque la natura corpuscolare e quella ondulatoria delle particelle sono entrambe indispensabili per descrivere i fenomeni quantistici dal punto di vista dell’osservatore.

Possiamo quindi ipotizzare che Ritsuko ci stia dando un indizio importante di ciò che sta accadendo: il mondo terreno (terra) e il mondo spirituale (cielo) si stanno unendo o stanno rivelando la loro vera natura come dimensioni complementari, cioè intrinseche essenze di una stessa realtà fondamentale, ed è l’Eva risvegliato che sta compiendo questo evento. Partendo da qui possiamo approfondire la speculazione.

Come ho scritto nell’articolo mitologico, Anno potrebbe aver preso spunto dalla sovrapposizione quantistica degli stati per definire alcune cose del Rebuild, dai titoli con il (Not) alla struttura del mondo. In particolare la sfera nera nel Guf potrebbe essere sorgente e connessione di molteplici possibilità, senza che Anno debba necessariamente spiegare la natura precisa di queste.
In quest’ottica mentre il mondo quotidiano macroscopico viene esperito come una realtà ben definita, cioè una possibilità tra le molteplici, nella dimensione suprema la vera natura della realtà diventa visibile con tutte le possibilità che si manifestano simultaneamente nell’unicum di armonia. Per capire cosa intendo pensate alla luce bianca, ad esempio quella solare, che è composta da onde elettromagnetiche di diversa frequenza. Quando la luce bianca colpisce una goccia d’acqua o un prisma di vetro le varie frequenze vengono rifratte in modo diverso, diventando così visibili sotto forma di arcobaleno. Allo stesso modo è possibile che le varie realtà del Rebuild siano tutte insieme tra loro a livello fondamentale, ma vengano poi percepite in modo singolare a livello fenomenico, come se ogni realtà venisse filtrata in modo differente. A livello fenomenico si tratterebbe dunque di realtà multiple, mentre a livello fondamentale si avrebbe a che fare con la natura primaria di queste come una realtà che in un certo senso trascende le distinzioni terrene e spirituali. Questo spiegherebbe anche il senso del termine “sintesi” menzionato nel Rebuild, poiché tale concetto indica il mettere insieme parti diverse per formare un tutto, i.e. riunire la molteplicità in una unità. Chiamerò questo aspetto fondamentale della realtà dimensione suprema.

Luce bianca e spettro colorato. Nel Rebuild ci sono molteplici realtà sovrapposte?
Luce bianca e spettro colorato. Nel Rebuild ci sono molteplici realtà sovrapposte?

In quest’ottica, poiché la terra rossa è provocata dagli Impact interrotti, è possibile che la natura molteplice della realtà sia emersa in modo concreto a livello quotidiano? Ovvero è possibile che gli Impact interrotti abbiano portato alla luce la sovrapposizione di più piani di realtà, come se fossero due colori separati dell’arcobaleno che per qualche motivo si sovrappongono tra di loro?
Se così fosse allora il Sistema di schermatura anti-L del Pilastro potrebbe aver “spento” la manifestazione del piano di realtà in cui c’è la terra rossa, in favore di un piano di realtà purificato. Anche da questo punto di vista ritorna l’idea circa il piano di Gendo: tramite il Final Impact una nuova realtà utopica sovrascriverebbe la precedente annullando gli effetti degli Impact e dell’L-field (vedi la seconda opzione), oppure tutte le realtà verrebbero trascese per giungere a una dimensione suprema.

Per approfondire ulteriormente l’idea delle molteplici possibilità facciamo una serie di considerazioni.

* Perché il vortice ha i colori dell’arcobaleno? Partendo dalla somiglianza precedentemente riscontrata con i Cieli della Divina Commedia, la mia ipotesi è che Anno abbia pensato ai Sette Cieli presenti in varie mitologie e religioni, e di conseguenza abbia fatto il collegamento con i sette colori dell’arcobaleno.

* In precedenza abbiamo visto che in Evangelion: 2.0 Gendo dice che «il caos è una sensazione dell’uomo. Il mondo, altrimenti, è costituito da armonia e ordine.» Come ho spiegato nell’articolo mitologico questa frase è un chiaro riferimento alle Quattro Nobili Verità del Buddhismo: la sofferenza per il cambiamento è causata dall’ignoranza dell’uomo sulla vera natura della realtà, quest’ultima è armonia e l’uomo può raggiungere la liberazione (Moksha nell’Induismo e Nirvana nel Buddhismo) seguendo un percorso di purificazione e illuminazione.
Nell’articolo dedicato all’illustrazione di Mahiro Maeda, abbiamo visto l’Eva con sei braccia, probabilmente un riferimento a qualche divinità dell’Induismo o del Buddhismo, il Dharmachackra e il fiore di loto. Il fiore di loto è il simbolo della purezza del Moksha e del Nirvana.

* Nel Settimo Cielo dell’Islam c’è il Sidrat al-Muntaha, l’Albero del Loto (o Loto del Limite) che rappresenta il confine della Creazione, e al di sopra di esso c’è Dio. Un altro albero di particolare importanza è l’Albero della Bodhi, cioè il fico sacro sotto il quale Siddhartha Gautama meditò fino al risveglio della natura di Buddha.
Forse l’unione degli Adams (Eva-13, Mark.06, Eva-01 e il Lost Number Nabucodonosor) aprirà le porte del Guf e questo Adam completo entrerà nella sfera dove troverà un albero supremo. Non necessariamente deve trattarsi di un albero in senso classico, potrebbe benissimo essere una rappresentazione astratta, simbolica o metafisica, come il diagramma delle Sephiroth/Albero della Vita della Cabala ebraica.
I rami dell’albero potrebbero rappresentare le molteplici possibilità/realtà, proprio come le varie frequenze colorate dello spettro arcobaleno, mentre il tronco dell’albero potrebbe rappresentare la dimensione suprema in cui tutte le possibilità/realtà sono unite, come la luce bianca suddetta. Se il cielo e la terra si unificano in una cosa sola, come dice Ritsuko, un’unità ben più profonda riguarderebbe le possibilità/realtà a livello fondamentale, ottenendo il mondo di armonia e ordine e la fine della sofferenza.

Fiore di loto frattale: la dimensione suprema di tutte le possibilità.

You are (not) alone = You are alone / You are not alone
You can (not) advance = You can advance / You can not advance
You can (not) redo = You can redo / You can not redo

In ogni titolo ci sono due possibilità. Sembrano le scelte che dobbiamo fare nella vita, di volta in volta possiamo scegliere una sola strada e di conseguenza perdiamo l’altra. Ogni strada è una possibilità, cioè una realtà. Cosa succede trascendendo tutte le possibilità? Succede che non è più necessario scegliere, quindi non si soffre più per gli errori e per le strade perdute.

* Nel poster del 2017 c’è scritto:
続、After that,
そして終。and THE END.
非、NOT,
そして反。and ANTI.

Unendo le frasi in modo simmetrico si può ottenere 反終 ANTI-THE END. Nel Libro dei Mutamenti c’è l’Antifinale primordiale (原始反終). In questa dimensione si possono osservare lo sviluppo di tutte le cose dall’inizio alla fine, la natura della vita e della morte, la ciclicità dell’esistenza, la fine che origina un nuovo inizio.
Il peccato originale è la scelta. La punizione è la morte. La purificazione è il ritorno all’armonia priva di scelta. Nella dimensione suprema dell’armonia non c’è la scelta perché si trascendono tutte le possibilità, e quindi non c’è la sofferenza della scelta. A questo punto la canzone di Kiyoko Suizenji, La marcia sulla via della sincerità, può essere un indizio che riguarda la decisione finale di Shinji: abbandonare il percorso trascendente in favore di un percorso di vita concreto, sincero e non privo di errori. Il come arrivare a questa decisione sarebbe il messaggio del Rebuild

In definitiva, trovo che quest’opzione di trascendere le possibilità sia interessante e potrebbe portare a qualche spunto di riflessione. Sappiamo che Anno ha visitato l’Expo di Osaka del 1970 con i suoi genitori ed è rimasto molto colpito da questo evento. La Torre del Sole di Osaka sembra aver ispirato Evangelion, ad esempio la faccia degli Angeli ricorda la maschera d’oro della torre, e all’interno della torre c’è l’Albero della Vita, e sia in Nadia che in Evangelion c’è un albero: l’albero del mondo al Polo Sud di Nadia e l’Albero della vita in The End of Evangelion. Quindi non sarei sorpreso se ci fosse un “albero” anche nel Rebuild.
Il problema di questa opzione, di primo acchito, è che sembra esserci troppa somiglianza con il piano della Seele ipotizzato nelle righe precedenti.
Pensiamo al quadro generale che abbiamo di fronte dopo i primi tre film del Rebuild: la Seele pare essere uscita di scena e rimangono solo la Wille e la Nerv in un mondo devastato. Se in Neon Genesis Evangelion il piano di Yui, Gendo e Fuyutsuki è usare l’Eva come un’arca per proteggere l’umanità dall’estinzione ambita dalla Seele, nel Rebuild non sembra esserci questa necessità. Inoltre se Yui è in qualche modo coinvolta nell’ideazione del piano, perché mai lei dovrebbe desiderare di accedere a una dimensione suprema?
La differenza sostanziale con il piano della Seele che può giustificare l’opzione in esame è che i monoliti desiderano unire le anime umane nell’Infinity, qualcosa di simile a quanto accade in The End of Evangelion, mentre Yui, Gendo e Fuyutsuki farebbero accedere l’umanità alla dimensione suprema ma manterrebbero intatta l’individualità delle persone, esattamente come accade alle anime dei beati nell’Empireo.
A questo punto lo spunto di riflessione scaturirebbe dai pro e i contro di questo risultato: non poter scegliere evita la sofferenza causata dall’errore, però allo stesso tempo impedisce all’individuo di prediligere alcune cose rispetto ad altre. Da qui potrebbe iniziare la riflessione di Shinji che lo porterà poi a decidere di rifiutare la dimensione suprema.

L’albero della vita presente all’interno della Torre del Sole dell’Expo di Osaka.

IL RIPRISTINO DEL MONDO

La seconda opzione, a metà tra spirito e materia, è che il piano di Gendo consista nel vivificare una divinità in grado di manipolare la realtà e quindi in grado di ripristinare il mondo da tutti i danni subiti oppure di riportarlo al suo stato originario, e.g. una sorta di Eden primordiale. Anche gli esseri umani potrebbero venire investiti da questo evento e ritrovare la propria vera natura, quella primaria priva di turbamenti.
Il primo caso è chiaro, consiste semplicemente di ripulire il mondo dall’L-field e dai danni che ha subito a causa degli Impact e degli Angeli. Il secondo caso invece è una versione semplificata dell’opzione metafisica, poiché in questo caso non è necessario trascendere tutte le realtà per giungere alla dimensione suprema, ma è sufficiente individuare tra le molteplici realtà l’Eden terrestre perfetto. Estremizzando questa visione in senso positivista possiamo pensare a un Eden dove trovano piena realizzazione gli ideali dell’Expo di Osaka del 1970, un mondo come quello immaginato dall’artista americano Robert McCall nel murales The Prologue and the Promise. In quest’ottica, tra l’altro, ci sarebbe un brillante legame tra Parigi, Osaka e questo mondo utopico legato agli ideali delle Esposizioni Universali.

Robert McCall – The Prologue and the Promise"
Robert McCall – The Prologue and the Promise”

L’obiettivo di Yui, Gendo e Fuyutsuki potrebbe quindi consistere nel ripristino dello stato originario del mondo, oppure, più semplicemente potrebbe essere la purificazione del pianeta Terra dai danni degli Impact in un colpo solo nel presente, come se si avesse a disposizione un Pilastro infinitamente potente.
Di primo acchito possiamo dire che se così fosse il piano sarebbe davvero geniale, dato che, stando alle parole di Fuyutsuki, Gendo si caricherebbe con abnegazione tutto il prezzo da pagare sulle proprie spalle. Quindi perché mai la Wille dovrebbe impedire alla Nerv di ricostruire, nel presente, il mondo devastato dagli Impact? Per come l’ho presentata questa opzione risulta essere un po’ troppo vantaggiosa, quindi è necessario che Anno bilanci gli effetti positivi con qualche svantaggio, in modo tale che sia Shinji sia lo spettatore possano riflettere sui pro e contro del progetto.

Locandina di Shin Evangelion (2017)
Locandina di Shin Evangelion (2017)

L’INVERSIONE DELLA CAUSALITÀ TEMPORALE

Consideriamo infine la terza opzione, i.e. l’inversione della causalità temporale, quella secondo me più ricca di spunti di riflessione.
Una speculazione che non ho trovato da nessuna parte, ma che secondo me è molto intrigante, è che con il Final Impact si possa creare un collegamento con il Second Impact. Dai primi tre film sappiamo che il vortice del Near Third Impact e quello del Fourth Impact sono stati chiusi, il primo dopo i titoli di coda di Evangelion: 2.0 e il secondo nel finale di Evangelion: 3.0, viceversa il vortice del Second Impact è ancora aperto. Poiché, come detto in precedenza, i grossi danni agli ecosistemi mondiali sono iniziati con il Second Impact, una possibilità è che il piano di Yui, Gendo e Fuyutsuki sia quello di evitare quella tragedia cancellandola dalla storia.
Il vortice del Final Impact e il vortice del Second Impact potrebbero essere dei portali collegabili nello spazio-tempo tramite la misteriosa sfera presente nel Guf. Infatti Anno potrebbe aver preso spunto dai buchi neri, dalle curve chiuse di tempo e dai wormhole per definire la sfera nel Guf, motivo per cui quest’ultima potrebbe essere il luogo proibito dal quale è possibile osservare, modificare e magari entrare in contatto con periodi temporali diversi e universi alternativi. Nel caso di viaggio temporale indietro nel tempo, cancellando dalla storia il Second Impact il passato muterebbe e il futuro verrebbe cancellato per via del paradosso di coerenza evitando quindi la violazione della causalità temporale.
Ricordando il simbolo musicale :|| usato nel titolo di Shin Evangelion, l’inizio della ripetizione sarebbe il Second Impact, mentre la fine della ripetizione sarebbe il Final Impact.

 

Simboli musicali di ripetizione e di fine brano
Simboli musicali di ripetizione e di fine brano

Considerando che Anno ha molto apprezzato l’anime Puella Magi Madoka Magica, non possiamo non notare la somiglianza tra il piano di Gendo e il desiderio espresso da Madoka nell’episodio 12:

MADOKA: Ho trovato il desiderio che voglio esaudire. E per quel desiderio sono pronta a dare la vita. […] Questa è l’unica soluzione che sono riuscita a trovare con le mie capacità.
KYUBEY: Tu che sei diventata una singolarità nel principio di causa-effetto e reggi le sorti di molti mondi, potresti realizzare qualsiasi desiderio per grande che sia. […] Allora Madoka Kaname, tu sai che è l’anima il prezzo da pagare, dimmi, qual è il tuo desiderio?
MADOKA: Io desidero eliminare le streghe prima che vengano generate, in tutto l’universo. Voglio che le streghe del passato e del futuro spariscano.
KYUBEY: Se il tuo desiderio dovesse avverarsi sarebbe ben più di un’interferenza nel corso degli eventi. Sovvertiresti il principio stesso della causalità. Tu hai davvero intenzione di diventare una divinità?
MADOKA: Tutte le ragazze che hanno combattuto contro le streghe, tutte le maghe che hanno creduto in una speranza… Io non voglio che soffrano! Voglio che possano sorridere fino alla fine. E se c’è qualche legge naturale che me lo impedisce, allora io la infrangerò, la piegherò! Questa è la mia preghiera. Questo è il mio desiderio. E adesso realizzalo, Incubator!

* Madoka diventa una divinità. L’anima è il prezzo da pagare. La causalità temporale viene invertita. Tutte le streghe nel passato e nel futuro vengono eliminate prima di essere generate.

* Gendo diventa una divinità. L’anima è il prezzo da pagare. La causalità temporale viene invertita. Tutti gli errori del passato vengono cancellati, inclusi Angeli e Impact.

Tralasciando le considerazioni sul desiderio di Madoka, poiché ci porterebbero fuori contesto, il punto interessante è l’idea di impedire un problema prima che questo si realizzi. Esattamente ciò che potrebbe volere Gendo tramite il Perfezionamento.
Se il piano di Gendo offrisse a Shinji l’opportunità di ricominciare da capo e vivere anche la vita insieme ai propri genitori, offrisse a Misato l’opportunità di riavere suo padre, e offrisse a tutto il mondo la purificazione dall’L-field (cancellazione di tutti i danni causati dagli Impatti) ci sarebbe un grande dilemma per tutti i personaggi: come si rifiuta una così grande opportunità? Il motivo per rifiutare questa opportunità e accettare il mondo attuale, i.e. la vita presente con tutti gli errori, risulterebbe essere il messaggio del Rebuild.

Puella Magi Madoka Magica
Puella Magi Madoka Magica

Desiderare di correggere errori, colpe, incidenti e qualsiasi avvenimento problematico avvenuto nel passato sono il probabile metatesto del Rebuild, il circolo vizioso da risolvere. Unificando quest’idea di “correzione degli errori” con la tematica della conoscenza del passato che si rivela utile con lo scorrere del tempo, è probabile che il prezzo da pagare per poter riprovare da capo sia la perdita di tutto ciò che c’è nel presente, comprese quindi la conoscenza accumulata e le relazioni personali.

Sono davvero disposto a distruggere e a perdere qualcosa per riprovare da capo?

Questa è la domanda con cui Shinji potrebbe finire a dover fare i conti. Se una persona che non riesce a smettere di pensare agli errori del passato avesse la possibilità concreta di tornare indietro nel tempo, con lo svantaggio di perdere tutto ciò che ha imparato nella sua vita e tutte le relazioni umane, sarebbe disposta a farlo?
Tornare indietro nel tempo darebbe a questa persona la possibilità di riprovare (pro), tuttavia perderebbe conoscenza e relazioni future (contro). Tornando indietro nel tempo si sarebbe in grado di fare le cose meglio della volta precedente? Si potrebbe anche finire per fare le cose peggio della volta precedente.
In questo modo, viene offerta alla persona depressa una ragione su cui riflettere, una ragione che dice perché il viaggio nel tempo non è buono, una ragione che evidenzia l’importanza delle attuali conoscenze e relazioni. Non deve smettere di pensare al passato e accettare tout court il presente, ma può imparare a vivere nel presente riconoscendo l’importanza di tutto ciò che ha fatto in passato, al fine di imparare ad essere responsabile per il futuro.
Questo prezzo da pagare potrebbe anche valere per le opzioni precedenti, in particolare per quella che riguarda la dimensione suprema, e quindi fornirebbe sia a Shinji sia a noi spettatori un valido spunto di riflessione.
Il desiderio di Shinji sarà utopico e carico di abnegazione come quello di Madoka, oppure, considerando il prezzo da pagare per sé e per gli altri, sarà quello di vivere nel mondo in cui si trova? D’altra parte però, rifiutando l’opportunità di cambiare il passato o di trascendere le possibilità, Shinji finirebbe per precludere a tutti coloro che sono morti con gli Impact la possibilità di tornare in vita o di godere dell’armonia (a meno che ognuno non scelga da sé cosa fare) e il mondo distrutto non verrebbe magicamente ripristinato. Un prezzo da pagare c’è in entrambi i casi, e guarda caso Nausicaä ha a che fare con un bivio simile nel finale del manga di Miyazaki.
Inoltre, tanto per completezza, supponendo che il ritorno indietro nel tempo sia già accaduto più volte, e che ogni volta qualcosa abbia subito modifiche, si può perfino speculare che con tale escamotage Anno colleghi il Rebuild alla serie TV. In tal caso l’errore da correggere potrebbe essere il finale del film The End of Evangelion, e in termini metatestuali sarebbe un modo per Anno di porre se stesso davanti a un proprio lavoro precedente con la possibilità fittizia (perché interna allo show) di cambiarlo. Tuttavia proprio come per Shinji, anche per Anno la cancellazione/modifica di The End of Evangelion comporterebbe la perdita di tutto ciò che è accaduto per via di questo film, dalle cose che egli ha imparato fino alle relazioni e agli eventi che si sono sviluppati da allora.
Quali siano le intenzioni di Anno rimane un mistero, di certo trovo che il tema del ripristino, della ricostruzione, della riparazione degli errori sia un po’ il fulcro di questa tetralogia cinematografica, quindi chissà che il titolo internazionale dell’ultimo film non sia uno dei seguenti: You will (not) restore, You will (not) repair, You will (not) rebuild, You will (not) repeat, You will (not) reverse, o You will (not) regret.

 

Cosa accadrà con il Final Impact? Cos’è la sfera nel Guf?
Cosa accadrà con il Final Impact? Cos’è la sfera nel Guf?

Il cambiamento è molto probabilmente un altro dei temi fondamentali del Rebuild, ricordiamo infatti che in Evangelion:3.0 ci sono almeno due cose che riguardano questo argomento: la maledizione degli Eva, per cui i piloti non cambiano ma rimangono bloccati nell’adolescenza, e il dialogo tra Shinji e Kaworu sotto il cielo stellato, in quanto viene esplicitamente detto che il protagonista non cerca il cambiamento.
Notiamo che quale che sia l’obiettivo di Gendo esso è in ogni caso un modo per fuggire dagli errori che il cambiamento comporta. La dimensione suprema è la realtà primaria in cui tutte le possibilità sono trascese, e quindi è al di sopra di qualsiasi cambiamento effettivo, l’Eden primordiale è un mondo utopico in cui tutto funziona alla perfezione, e quindi il cambiamento non porta a nessun errore, infine l’inversione della causalità temporale è un escamotage che cancella gli errori ma cancella anche tutto ciò che nel divenire della vita si è fatto di buono.
Vedremo se Anno seguirà una delle opzioni che ho proposto, se fare un mix di queste o mostrerà qualcosa a cui non ho pensato, difficile dirlo, per ora non si può dare nulla per certo.
Dato che ci siamo, approfitto e aggiungo un’altra idea bizzarra: non è che a causa del Near Third Impact di Evangelion:2.0 la coscienza di Shinji è finita nel mondo di Evangelion:3.0? Mi rendo conto che tutte queste speculazioni sono azzardate e frutto di un delirio, ma dato che in Evangelion:3.0 Kaworu parla di informazioni che riscrivono se stesse, ho deciso di metterle. Vedremo.


Dopo la battaglia e il ripristino della zona di Parigi, dal sottosuolo intorno all’Arco di Trionfo emergono le strutture della Euro-Nerv. Una sede sotterranea costruita prima o dopo il Near Third Impact? Non lo sappiamo, però il fatto che la Nerv abbia sedi sparse per il mondo dotate di hangar sotterranei, come quella americana da dove arriva l’Eva-03, ci mostra l’internazionalità di quest’organizzazione e la varietà dei compiti da eseguire.
Ritsuko fa i complimenti a Maya e scopriamo che l’obiettivo della missione della Wille è quello di recuperare dei pezzi per l’Eva-02 in modo tale da ripararlo e permettere anche la sovrapposizione con l’Eva-08, come annunciato già dalle anticipazioni alla fine di Evangelion:3.0. Nei palazzi con i pezzi di ricambio si nota la sigla JA-02, che indichi un Jet Alone 02?

JA – 02
MAIN BODY & UPPER LIMBS
COMPONENTS

PRODUCTION TYPE EVA COMPATIBLE
TORSO RESTRAINING GEAR

I container con i pezzi di ricambio JA-02"
I container con i pezzi di ricambio JA-02″

Notiamo inoltre che le gambe di Mari sono arrossate, come se fossero state contaminate dall’Eva4444C quando ha colpito l’Eva-08 alle gambe.

MARI: Non importa dove tu sia, verrò a prenderti. Aspetta cagnolino.

L’ultima battuta di Mari è un chiaro riferimento a Shinji, quindi è probabile che in AVANT 2, cioè la seconda introduzione di Shin Evangelion, vedremo il gruppetto formato dal protagonista, da Asuka e da Rei camminare nel mondo scarlatto, alla ricerca di un luogo in cui l’L-Field sia debole e quindi la Wille possa andare a recuperarli.

Mari, Asuka e Shinji
Mari, Asuka e Shinji

Data la notevole durata dell’introduzione complessiva, formata da AVANT 1 e AVANT 2, è possibile che Shin Evangelion sarà piuttosto lungo. In particolare, proprio di recente è trapelata una notizia secondo cui il film durerà circa due ore, pertanto dovrebbe riuscire a gestire per bene tutti i temi. La mia speranza è che al di là della trama, dei misteri e della grafica, l’ultimo atto sia valido soprattutto sul piano dei contenuti, cioè che il messaggio di Anno sia significativo e aggiunga davvero qualcosa a Evangelion.
In AVANT 1 grazie all’operazione di crittoanalisi, alla battaglia contro gli Eva e al ripristino di Parigi, viene sviluppata la fantasiosa ambientazione del Rebuild, permettendo così di intravedere uno schema di fondo e delle connessioni tra i misteri della tetralogia.
In contemporanea si manifestano almeno quattro tematiche interessati: la prima riguarda la vitalità sincera cantata da Kiyoko Suizenji, la seconda è quella relativa alla conoscenza del passato che si rivela utile con lo scorrere del tempo e che carica l’individuo di riconoscenza e responsabilità, la terza riguarda il coraggio di avanzare senza arrendevolezza e senza lasciarsi bloccare da mille problemi, infine l’ultima emerge analizzando gli effetti degli Impact e i possibili piani della Wille e della Nerv. Quest’ultima questione si rivela piena di spunti e ci porta a riflettere sugli sviluppi di trama e di contenuto del Rebuild: da una parte possiamo pensare che Shinji vedrà nelle operazioni della Wille un qualcosa in cui riporre fiducia e speranza, soprattutto se dovessero verificarsi altri eventi di ripristino come quello di Parigi, dall’altra il plausibile obiettivo di purificazione del mondo inseguito da Gendo potrebbe risultare allettante per Shinji, per lo meno in un primo momento.
Dunque, se l’analisi svolta fin qui non è sbagliata, ciò che viene fuori è il fulcro del Rebuild: rimuginare in modo vizioso sugli errori del passato e su ciò che al tempo è stato o non è stato fatto porta al desiderio di voler rifare le cose da capo, di voler correggere qua e là gli eventi. Ciò conduce l’individuo a rimanere invischiato in un insieme di pensieri, di comportamenti e di abitudini che si ripetono ciclicamente. Se nella vita quotidiana è impossibile cambiare ciò che è stato ed è sempre necessario fare delle scelte, Anno cerca una motivazione, un senso che vada oltre l’accettazione. Perché se poi di punto in bianco questi “obblighi” smettessero di essere tali, allora la proibizione di cambiare il passato non sarebbe più un vincolo naturale ma diventerebbe una scelta con pro e contro. Analogo discorso per le scelte, non sarebbe più necessario prendere decisioni ma si potrebbe trascendere verso la dimensione suprema. Anno cerca qual è il prezzo da pagare, in modo tale da comprendere cosa c’è dietro al vincolo e all’accettazione. Nell’articolo mitologico e in quest’analisi ho descritto quello che secondo me è il probabile prezzo da pagare per riprovare da capo, ovvero la cancellazione del futuro e la perdita della conoscenza e delle relazioni. Ma allora, se fosse possibile, si sarebbe disposti a ritentare?
Personalmente penso che dipenda da persona a persona, soprattutto dalla condizione in cui un soggetto si trova, quindi non me la sento di dare un giudizio assoluto. Però, quanto a Shinji possiamo pensare che il legame con la Wille e l’esperienza accumulata lo porteranno a desiderare di vivere senza più perdere tempo e senza più ambire a un’armonia utopica.

 

Shinji
Shinji

A questo punto, oltre al desiderio e alla volontà di non fuggire nonostante i blocchi personali, il terrore del distacco e le difficoltà di comunicazione, forse in Shin Evangelion sarà presente anche una tematica globale e socialmente utile, un qualcosa in cui avere fiducia e grazie a cui più persone si uniscono per abbracciare un obiettivo comune, che va al di là dell’individualità del singolo. Considerando i legami con Nausicaä e i problemi nel mondo reale legati all’inquinamento e ai cambiamenti climatici, di primo acchito direi che un obiettivo comune potrebbe essere quello ecologista.
Tuttavia, Miyazaki non ha concluso Nausicaä celebrando degli ideali ecologisti, ma ha ridimensionato l’obiettivo al semplice e umano desiderio di sopravvivere, allo stesso modo in Principessa Mononoke ha specificato che se non ci si pone nella posizione intellettuale in cui non è chiaro cosa si deve fare, non ammettendo la propria ignoranza nei confronti delle implicazioni di un problema così complesso, allora è inutile continuare a discutere di questioni ambientali. In aggiunta a ciò Miyazaki ha dichiarato che l’intento con cui realizzò Principessa Mononoke è stato il seguente:

Non stiamo cercando di risolvere i problemi del mondo intero. […] Tuttavia, anche nel mezzo dell’odio e dei massacri, ci sono cose per cui vale la pena vivere. Possono esserci incontri meravigliosi e cose bellissime. […] Ciò che dovremmo descrivere è come un ragazzo comprende una ragazza e il processo attraverso il quale lei apre il proprio cuore a lui.

Hayao Miyazaki e Hideaki Anno
Hayao Miyazaki e Hideaki Anno

Anno tratterà e svilupperà ulteriormente tali questioni? Se sì, in che modo lo farà? Considerando la tematica del coraggio e il rimprovero contro l’arrendevolezza, Anno potrebbe dare al pubblico non tanto una soluzione, quanto piuttosto fornire con l’arte un impulso che sproni l’individuo a impegnarsi comunque in degli obiettivi per salvaguardare il pianeta Terra. D’altra parte ci si può anche chiedere se come autore e come persona si limiterà a una denuncia e a un impulso o se farà delle cose nella propria vita per portare avanti la causa. In effetti, il problema non è solo cosa fare, ma è anche quanto ognuno di noi percepisce questi problemi ecologici come scottanti considerando il benessere in cui viviamo. Percepiamo davvero il fuoco o siamo diventati ignifughi?
Infine, poiché Hideaki Anno è sposato con la mangaka Moyoco Anno dal 2002, questa volta il legame di coppia si concretizzerà anche in Evangelion? Dopo la coppia formata da Jean e Nadia e quella formata da Ashitaka e San, vedremo anche Shinji e Asuka insieme? Se così fosse, allora l’amore per un’altra persona, come suggerito dalla canzone di Naomi Sagara, la famiglia, un gruppo di cui essere parte e un obiettivo sociale, potrebbero rappresentare il messaggio finale di questa tetralogia, delle responsabilità verso cui impegnarsi una volta ritrovato il proprio io perduto e il desiderio e la volontà di vivere.

Non ci resta che attendere fiduciosi!

Shin Evangelion 27/06/2020
Shin Evangelion 27/06/2020