Avete presente quando state cercando una cosa e pur avendola davanti agli occhi non la vedete? Oppure vi è capitato di leggere un libro o di guardare un film e non dare peso a una cosa che invece è evidente? Bene, perché è più o meno quello che è successo a me con l’argomento di quest’articolo. Il dubbio di partenza era molto semplice: perché nel Rebuild i Children hanno un qualcosa di non umano? Poi scrivendo l’articolo mitologico e rivedendo i film alcuni tasselli del puzzle si sono collegati tra loro. Sarò breve e vi dico che piuttosto che formulare una teoria cercherò di mettere in ordine dei pezzi per avere qualche idea in attesa del film conclusivo. Quindi bando alle ciance e iniziamo subito!
• Un copione di quattordici anni
• Shinji, Asuka, Mari e la maledizione degli Eva
• Rei
• Kaworu e il primo Angelo
• Soluzioni proposte: l’elemento in comune
• Conclusioni
Un copione di quattordici anni
In Neon Genesis Evangelion i piloti degli Eva sono ragazzi normali, con drammi enormi ma senza manifestare nulla di speciale. Inoltre stando alle parole di Ritsuko nell’episodio 23 pare proprio che tutti i compagni di classe di Shinji siano dei potenziali piloti, basta un cambiamento di nucleo, i.e. un’anima opportuna, e il gioco è fatto. Viceversa nel Rebuild il dubbio sulla natura dei Children viene a galla già in Evangelion: 1.0, a causa di un particolare dialogo tra Gendo e Fuyutsuki dopo il ritorno di Shinji alla Nerv.
FUYUTSUKI: Alla fine tuo figlio si è comportato come speravi.
GENDO: Già. Adesso lo faremo avvicinare un altro po’ a Rei. Nessuna modifica al piano.
FUYUTSUKI: Un copione di quattordici anni fa. Ragazzi con il destino programmato in anticipo. Che crudeltà.
Il concetto di ragazzi con il destino programmato viene ribadito anche nelle meravigliose anticipazioni di Evangelion: 3.0 dopo i titoli di coda di Evangelion: 2.0, di cui probabilmente non sapremo mai nulla – a meno di colpi di scena – perché il cattivissimo Anno ha deciso di eliminare un sacco di idee, comprese le avventure di Gendo e Fuyutsuki con l’asinello.
Per chi conosce la serie TV la battuta di Fuyutsuki può passare un po’ in sordina, lì per lì si pensa subito al legame tra i piloti e le anime materne collocate negli Eva, in quest’ottica il destino programmato non sarebbe altro che quello di pilotare gli Evangelion. Tuttavia una stranezza emerge comunque: perché si parla di un copione di quattordici anni fa?
Nella storia Shinji ha quattordici anni e in Evangelion: 3.0 vediamo una foto che lo ritrae da piccolo insieme alla madre Yui. Possibile che fin dalla nascita l’intento fosse quello di fare di Shinji e di altri bambini dei piloti di Eva? Nella serie TV il processo è molto graduale, gli studi teorici di Yui e il Progetto E sviluppato dal Gehirn necessitano di tempo per dare dei frutti, inoltre gli esperimenti di contatto tra Yui e l’Eva-01 e tra Kyoko e l’Eva-02 avvengono quando Shinji e Asuka hanno già qualche anno. Viceversa nel Rebuild non solo non sappiamo se negli Eva ci sono le anime delle madri, a parte Yui e l’Eva-01, ma non sappiamo nemmeno qual è il background della Nerv e cosa è accaduto il giorno del Second Impact.
Possiamo quindi fare due ipotesi: la prima prevede un copione programmato per Shinji e Rei, la seconda prevede un copione programmato per tutti i Children, cioè Shinji Ikari, Asuka Shikinami, Rei Ayanami, Mari Makinami e Kaworu Nagisa. Dunque, quale potrebbe essere il mistero che unisce questi ragazzi?
Shinji, Asuka, Mari e la maledizione degli Eva
Passando da Evangelion: 1.0 a Evangelion: 2.0 le cose iniziano a farsi strane. Quando Shinji affronta il decimo Angelo per salvare Rei accade qualcosa di assolutamente nuovo rispetto alla serie TV. Nell’episodio 19 di Neon Genesis Evangelion l’Eva-01 esaurisce la batteria interna e Zeruel prende il sopravvento, a questo punto la disperazione di Shinji risveglia l’anima di Yui e l’Eva, ormai furibondo, sbrana l’Angelo in maniera animalesca. Nel film invece gli occhi di Shinji brillano di rosso e l’Eva-01 compie una pseudo-evoluzione che lo porta a risvegliare il suo stato originario, mostrando un potere vicino a quello di un dio.
SHINJI: Restituiscimi Ayanami!
Se nella serie TV il tasso di sincronia al 400% tra l’Eva-01 e Shinji causa lo scioglimento di quest’ultimo nell’LCL, in Evangelion: 2.0 notiamo che la pseudo-evoluzione della natura oltreumana dell’Eva-01 si verifica quando la Plug Depth oltrepassa il livello 180, avvicinandosi così alla Great Beyond Depth.
RITSUKO: Fermati! Shinji, no! O non potrai recuperare la tua umanità!
Dato che nel Rebuild ci sono vari riferimenti alle religioni orientali, è probabile che il risveglio prenda spunto dal termine “bodhi” del Buddhismo, noto in italiano come “illuminazione” (in inglese “enlightenment”), ma che più correttamente significa “risveglio” (in inglese “awakening”).
Qualcosa di simile capita ad Asuka durante il test di attivazione dell’Eva-03. Durante la fase di connessione la Plug Depth scende al di sotto del livello 100 portando il pilota a rischio di contaminazione mentale. Nella scena si vede l’Angelo che dall’interno dell’Entry Plug entra in contatto diretto con Asuka, colpendola con tanti piccoli aghi. Fortunatamente non tutto lo storyboard previsto è stato usato nella versione finale, altrimenti la scena sarebbe stata raccapricciante, con l’Angelo che avrebbe strappato il viso di Asuka. Curioso anche il fatto che, sempre negli storyboard, la faccia strappata di Asuka avrebbe parlato con la voce di Kaworu.
RITSUKO: Bloccate tutto! La natura umana della collaudatrice è in serio pericolo!
Sia nel caso di Shinji sia in quello di Asuka la natura umana del pilota è in pericolo. In particolare in Evangelion: 3.0 l’occhio destro di Asuka si illumina di verde mentre quello sinistro, colpito dall’Angelo e coperto da una benda con i glifi sigillanti, brilla di luce blu.
Infine, sempre in Evangelion: 2.0 si ha la terza citazione sulla perdita dell’umanità, questa volta pronunciata da Mari nei confronti dell’Eva-02 durante la battaglia contro il decimo Angelo.
MARI: Vediamo che cosa può fare un Eva quando perde l’umanità. Inversione modalità! Backdoor code: The Beast!
Maya afferma che monitorare la Plug è impossibile e Ritsuko aggiunge che il pilota sta trascurando i rischi di contaminazione. Gli occhi di Mari si illuminano di verde e l’Eva-02 inizia a combattere in modo molto selvaggio.
Ci sono quindi tre Children, Shinji, Asuka e Mari, che rischiano la loro umanità. Shinji perde l’umanità volontariamente per salvare Rei, Asuka subisce l’attacco dell’Angelo e viene infettata, infine Mari attiva la modalità “The Beast” dell’Eva-02 rischiando la contaminazione. Ciò ci porta direttamente al film successivo, Evangelion: 3.0, dove vengono mostrati gli effetti della perdita dell’umanità: Shinji, Asuka e Mari non sono invecchiati nonostante siano trascorsi quattordici anni.
SHINJI: Asuka, hai parlato di quattordici anni, ma a parte la benda sei sempre uguale.
ASUKA: Già… la maledizione degli Eva.
Inoltre alla fine del film Asuka conferma indirettamente che lei, Shinji e Rei non sono umani, ma probabilmente possiedono caratteristiche angeliche compatibili con la barriera L.
ASUKA: La densità della barriera L è troppo alta perché vengano a salvarci. Andiamo dove i Lilin possano raggiungerci.
Unendo i puntini capiamo che dal punto di vista narrativo la perdita dell’umanità dipende dall’elevata profondità raggiunta dalla Plug, ovvero dal tasso di sincronia tra l’Evangelion e il pilota, e ciò porta i ragazzi a non invecchiare.
Dal punto di vista delle citazioni la maledizione degli Eva si collega in maniera molto evidente a Punta al Top! GunBuster e soprattutto a Punta al Top 2! DieBuster.
Nell’opera di Anno di fine anni Ottanta la protagonista Noriko non invecchia per cause di forza maggiore, poiché subisce gli effetti di dilatazione temporale associati a degli eventi che avvengono nello spazio, e il focus è posto sul dolore di perdere gli affetti e di vedere il proprio sé fermo mentre tutte le altre persone vanno avanti nelle proprie vite.
Viceversa nell’opera di Tsurumaki ed Enokido i giovani speciali che combattono per difendere la Terra possono farlo solo fino ai vent’anni, in quanto poi i poteri si affievoliscono. La metafora messa in scena evidenzia che nella gioventù si possono godere particolari piaceri grazie alla forza e alla vitalità proprie di tale età, ma che poi con la crescita queste energie si affievoliscono inevitabilmente e tutti i piaceri della giovinezza diventano un ricordo. Cosa accade però a una persona che crescendo non vuole abbandonare l’adolescenza e i piaceri connessi a essa?
CASIO: Alla fine le Buster Machine diventano una dipendenza. E quando la forza topless viene meno, si finisce col perdere ogni ragione di vita.
[…]
NICOLAS: La creatura sarebbe un Topless?
SORELLE SERPENTINE: Sì, proprio così. È il Topless che vive in eterno. Grazie a lui non moriremo mai.
Il non voler crescere separandosi dall’adolescenza per diventare adulti può portare a perdere ogni ragione di vita, cosa che in DieBuster porta coloro che oltrepassano un certo limite a trasformarsi in mostri.
La maledizione degli Eva ricorda proprio la metafora espressa in DieBuster, in quanto Shinji, Asuka e Mari creano un legame di attaccamento molto forte con gli Eva e nell’esagerazione perdono la loro umanità in favore di una natura “speciale” vicina a quella degli Angeli. Dal punto di vista metanarrativo il pilota rappresenta un individuo che investe una grande quantità di energia psichica (catessi) verso un oggetto (in tal caso l’Eva) in modo tale da ottenere una gratificazione momentanea che sposta l’attenzione dalle reali problematiche che tormentano il proprio Sé.
ASUKA: Non sei come loro! No, tu sei una ragazza speciale! Ed è per questo che d’ora in avanti potrai contare solo su te stessa, Asuka. […] Io salgo a bordo dell’Eva per me stessa.
[…]
SHINJI: Forse voglio solo essere elogiato da mio padre. Oggi mi ha lodato per la prima volta. E per la prima volta quelle lodi mi hanno reso felice. Chissà, forse lui riconosce i miei meriti.
Se in Neon Genesis Evangelion Shinji e Asuka affermano che «l’attuale me stesso non ha altro che l’Eva» e l’attaccamento estremo porta alla dissoluzione di sé nell’LCL, nel Rebuild questo contenuto rimane ma la sua versione estrema porta alla mostruosità. In entrambi i casi vi è comunque una cristallizzazione della personalità e dell’integrazione psicosociale del soggetto in uno stato atemporale a metà strada tra l’infanzia e l’adolescenza, mentre tutto ciò che c’è intorno cambia.
MISATO: Questo mondo è pieno di cose piacevoli che tu non conosci ancora e nemmeno immagini.
Rei
Anche il personaggio di Rei ha uno sviluppo nuovo rispetto alla controparte presente nella serie TV, ma il segreto sulla sua natura angelica sembra rimanere invariato. In Evangelion: 3.0 Fuyutsuki rivela a Shinji che Rei è il clone di Yui, inoltre il testone di Lilith che si vede ha le sembianze di Rei e alcune manifestazioni evanescenti appaiono nei film, quindi è molto probabile che anche nel Rebuild Rei possieda l’anima di Lilith.
ANNO: In Giappone il personaggio preferito in modo schiacciante è Rei. I giapponesi non riescono a gestire le donne forti come Misato e Asuka.
Ricordando questa considerazione di Anno risalente ai tempi della serie TV, possiamo supporre che anche nella tetralogia cinematografica il personaggio di Rei, svolgendo il ruolo della ragazza silenziosa e accondiscendente, sia non solo un sosia materno ideale che perdona i capricci ma sia soprattutto la metafora della waifu ideale per gli otaku. Inoltre, poiché Rei viene prodotta in serie, dal punto di vista metanarrativo il suo personaggio è come se fosse un prodotto di consumo e quindi un feticcio paragonabile a un dakimakura. Vedendo le cose in questo modo il personaggio di Rei risulta essere il simbolo della finzione, e di conseguenza l’attaccamento verso di lei rappresenta l’escapismo nella finzione. Esattamente quello che accade con gli Eva.
In Evangelion: 1.0 Shinji viene a sapere che anche per Rei l’Eva è un legame con tutto (proprio come nell’episodio 6 della serie TV), e alla fine del film interagisce con lei dicendole che non è vero non ha null’altro che l’Eva. In Evangelion: 2.0 Shinji si avvicina a Rei e alla fine ne salva l’essenza al costo di ammazzare tutti gli altri e di distruggere il mondo. L’Eva-01 viene risvegliato nella sua natura di Adams per via della presenza simultanea di Shinji, Rei e un Angelo (il decimo). Infine in Evangelion: 3.0 a Shinji viene vietato l’uso degli Eva e la nuova Rei è vuota e assente, rivelando metaforicamente la vacuità della finzione a Shinji e allo spettatore e l’impossibilità di ingannarsi in modo escapista. Posto di fronte alla maledizione degli Eva per cui lui risulta un mostro e non avendo l’appiglio di Rei su cui fare affidamento per fuggire, Shinji vede in Kaworu l’unica speranza, ed è con lui che inizia a trascorrere la maggior parte del tempo. Infine l’Eva-13 viene risvegliato nella sua natura di Adams per via della presenza simultanea di Shinji, Rei (Lilith) e un Angelo (il dodicesimo).
C’è da sottolineare un aspetto che solitamente non viene messo in evidenza quando si paragonano Asuka e Rei: entrambe le ragazze hanno vissuto traumi. Di solito si “giustificano” i modi esuberanti di Asuka dicendo che sono una maschera per nascondere la sofferenza per i drammi vissuti, mentre per Rei si tende a non dare molta importanza alla sofferenza, quanto piuttosto ai suoi modi accondiscendenti, cosa che peraltro ho fatto io stesso nelle righe precedenti. Ci tengo però a esplicitare che questo approccio “due pesi e due misure” è solo apparente e funzionale al piano metatestuale, mentre sul piano psicologico le sofferenze di Rei e Asuka sono assolutamente indiscutibili e non confrontabili.
Detto questo, l’interpretazione metanarrativa del personaggio di Rei non è esclusivamente legata alla fuga e all’accondiscendenza, ad essa si può infatti accostare un’interpretazione parallela più umana legata alla necessità dell’individuo di stare in mezzo alle persone per conoscere meglio se stesso e le cose del mondo.
La caratterizzazione di Rei in Evangelion: 2.0 è totalmente nuova rispetto alla serie TV, ed è sicuramente più vicina alla storia dell’omonimo personaggio nel manga di Sadamoto. Possiamo vedere lo sviluppo di Rei come l’apertura al mondo di una persona che ha molta difficoltà a socializzare, esagerando penso ad esempio al caso estremo degli hikikomori ma non è necessario andare così lontano. In quest’ottica la visita all’acquario, la proposta del pranzo per avvicinare Shinji e Gendo, il blocco dello schiaffo di Asuka e così via, sono tutti piccoli sviluppi del personaggio di Rei, che nello stare insieme agli altri, soprattutto con Shinji, impara tante piccole cose. Senza dubbio una delle questioni più interessanti dell’ultimo film riguarda proprio lo sviluppo della personalità di Rei ora che è andata via dalla Nerv: riuscirà a vivere una vita propria?
Kaworu e il primo Angelo
Sia nella serie TV sia nella tetralogia cinematografica Kaworu risulta essere una versione idealizzata di Shinji, in quanto rappresenta tutto ciò che quest’ultimo vorrebbe essere. Kaworu ha sempre la parola giusta al momento giusto, è la speranza e il conforto di Shinji nei momenti bui. Emblematico in questo senso l’insegnamento nella scena del pianoforte, per cui nel momento in cui ci si scopre a non saper fare nulla ciò che è importante è provare e riprovare qualcosa, in modo tale da imparare a coltivare capacità, competenze e interessi.
In Neon Genesis Evangelion sappiamo che Kaworu è nato il giorno del Second Impact e che la sua anima è quella di Adam, il primo Angelo. Il corpo di Adam, ridotto a embrione, è invece in mano a Gendo. Nel Rebuild invece al posto dell’embrione di Adam c’è la misteriosa Chiave di Nabucodonosor e inoltre nel flashback dedicato al Second Impact compaiono ben quattro Adams.
In Evangelion: 3.0 Kaworu dice che lui è stato declassato da primo a tredicesimo Angelo, il che si ricollega alla serie TV, dove Kaworu pur avendo l’anima di Adam risulta essere il diciassettesimo Angelo.
Come ho scritto nell’articolo dedicato alla mitologia del Rebuild, ci sono varie possibilità circa l’origine degli Adams. Una di queste è che in origine i quattro Adams fossero una cosa sola, cioè il primo Angelo a cui Kaworu fa riferimento nel terzo film, e che con il Second Impact tale entità ancestrale sia stata suddivisa, volontariamente o involontariamente, in quattro parti.
Ora, avete notato che il “sistema nervoso” della Chiave di Nabucodonosor non ha la testa? Bene, se il corpo di uno dei quattro Adams è andato distrutto nel Second Impact e se la Chiave di Nabucodonosor è l’unica cosa che ne rimane, da cui l’appellativo Lost Number, allora considerando il legame simbolico tra la morte per decapitazione di Kaworu e l’assenza di testa nella Chiave di Nabucodonosor è possibile che le due cose siano collegate. L’anima di Kaworu potrebbe quindi essere quella di uno degli Adams, o addirittura essere l’anima primigenia dell’entità ancestrale, cioè il primo Angelo.
Soluzioni proposte: l’elemento in comune
Date queste premesse, i.e. Rei legata a Lilith e Kaworu legato a uno degli Adams, possiamo fare alcune considerazioni per ricollegare tutto ciò che abbiamo detto finora.
La prima opzione che vi propongo è che Shinji, Asuka e Mari siano collegati, in qualche modo, ai tre Adams rimanenti, e questo sarebbe l’elemento comune che lega tra loro i Children.
Seguendo questa opzione la faccenda del copione di quattordici anni assume un senso ben definito e narrativamente la maledizione degli Eva si collega anche al potere angelico ereditato dai tre ragazzi. Anche l’idea presente nello storyboard di Evangelion: 2.0 e poi scartata, in cui Asuka dialoga nella Plug dell’Eva-03 con un’entità che parla con la voce di Kaworu, potrebbe essere un punto a favore di quest’opzione, poiché si può intendere nel senso che Asuka parla con la parte di sé che aveva dimenticato, i.e. la sua natura di Adams.
Seguendo questa direzione il motivo per cui Kaworu ricorda cose che Shinji e gli altri hanno dimenticato potrebbe dipendere dal non aver subito nessun tipo di lavaggio del cervello atto a fargli dimenticare chi è, ed inoltre dipenderebbe dall’avere attiva la propria natura angelica, mentre quella degli altri sarebbe sopita e necessita di un risveglio per rivelarsi. La fuoriuscita dallo stato di quiescenza si realizzerebbe grazie a un forte desiderio che provocherebbe l’aumento della profondità della Plug verso la Great Beyond Depth, portando in definitiva alla perdita dell’umanità e al blocco dell’età.
Sebbene quest’idea sia intrigante, c’è da dire che gli occhi di Shinji, Asuka e Mari si illuminano prima che la Plug attraversi la Great Beyond Depth, e quindi se le ragazze avessero le anime degli Adams perché mai la Wille non è preoccupata dalla loro natura, mentre prende tutte le precauzioni necessarie nei confronti di Shinji? Che questa differenza di cautela dipenda sia dal pilota sia dall’Eva? Asuka e Mari pilotano rispettivamente l’Eva-02 e l’Eva-08 che non sono creati tramite il corpo degli Adams, mentre Shinji e Kaworu pilotano rispettivamente l’Eva-01, l’Eva-13 e il Mark.06 che sono creati proprio tramite gli Adams. Ha senso, eppure ci sono due dettagli da considerare che ci portano a una soluzione diversa.
In primo luogo notiamo che quando Asuka e Mari affrontano l’Eva-13 la loro preoccupazione iniziale non è relativa alla natura di Adams del mecha, bensì è relativa a ciò che Shinji intende fare, ovvero togliere le lance che sigillano Lilith e il Mark.06. Questo risulta evidente quando l’Eva-08 spara contro l’Eva-13 dei proiettili che vengono assorbiti e Mari inizia a dubitare, «non dirmi che… questa unità…», inoltre quando l’Eva-13 pseudo-evolve è ancora Mari che ci rivela la natura dei suoi dubbi: «pare si sia svegliato… un sopravvissuto degli Adams.» Il pericolo è quindi rappresentato da Shinji e da ciò che potrebbe fare alla Nerv, e solo in un secondo momento subentra il problema dell’Eva-13 come corpo di un Adams.
In secondo luogo c’è un ulteriore dettaglio molto evidente ma a cui finora non avevo mai dato molto peso, eppure alla fine potrebbe rivelarsi un indizio importante. Lungo l’articolo abbiamo trovato questo elemento più volte, ma non mi ci sono soffermato con la dovuta attenzione. Parlo del colore dello scintillio degli occhi dei Children.
Rei e Kaworu hanno di base gli occhi rossi, mentre Shinji mostra questo colore in Evangelion: 2.0 quando scatena l’Impact. Asuka in versione “speciale” ha l’occhio destro verde e il sinistro blu, mentre Mari durante la modalità “The beast” ha entrambi gli occhi verdi. Che ci sia un motivo per questa suddivisione?
La seconda opzione che vi propongo si basa su questo dettaglio e segue il seguente schema:
* Occhi rossi: legame con Lilith e Adams.
* Occhi verdi: perdita dell’umanità.
* Occhi blu: contaminazione angelica.
Rei, Kaworu e Shinji potrebbero avere un potere angelico innato, Rei per via di Lilith, Kaworu per via del primo Angelo, Shinji per il legame con uno dei quattro Adams. In quest’ottica il discorso sul copione di quattordici anni sarebbe legato a Shinji e a Rei, mentre Kaworu non viene contemplato poiché è il ragazzo della Seele.
Viceversa gli occhi verdi di Asuka e Mari potrebbero significare che le due ragazze non hanno un potere innato, cioè non sono legate alle anime degli altri due Adams, ma hanno acquisito la natura “speciale” in un secondo momento, ad esempio a causa della profondità raggiunta dalla Plug nel secondo film, oppure per via di esperimenti di laboratorio avvenuti in passato. Sebbene per Asuka sembri maggiormente probabile il primo caso, c’è da notare che comunque lei potrebbe aver trascorso l’infanzia in un laboratorio e che l’unica sua amica ai tempi fosse la bambolina di stoffa che vediamo in Evangelion: 2.0; ciò spiegherebbe l’isolamento della ragazza nel secondo film (la vediamo spesso con un videogioco) e il suo ripetere a se stessa di essere “speciale”. Ironia della sorte, alla fine Asuka diventa davvero “speciale” quando la profondità della Plug aumenta e subisce la contaminazione dell’Angelo.
In questo caso il fatto che nello storyboard l’entità che parla con Asuka ha la voce di Kaworu non è un indizio in favore dell’opzione Children-Adams, bensì possiamo pensare che questa scelta derivi da due considerazioni: Kaworu è l’unico Angelo che parla la lingua umana e Akira Ishida è l’unico doppiatore degli Angeli, quindi perché dare soldi ad altre persone quando puoi sfruttare Ishida/Kaworu?
Il blu della contaminazione angelica non solo colora l’occhio sinistro di Asuka, ma lo si vede anche in due casi in cui avviene una infezione: quando il nono Angelo infetta l’Eva-03 e quando il Mark.09 infetta il Wunder. Mi aspetto quindi che in Shin Evangelion il potere del nono Angelo prenda il sopravvento su Asuka e Shinji si impegni per salvarla, cosa che non ha fatto né in The End of Evangelion, né in Evangelion:2.0. In questo modo si creerebbe anche una bella simmetria, poiché il nemico che Shinji dovrebbe affrontare per salvare Asuka sarebbe lo stesso, i.e. il nono Angelo.
Per Mari invece dobbiamo partire dalla foto che Fuyutsuki mostra a Shinji in Evangelion: 3.0. La presenza di una donna molto simile a Mari può portarci a pensare svariate cose, tra cui che lei sia proprio Mari o che sia in qualche modo imparentata con lei. In entrambi i casi il fatto che Mari chiami Gendo con il suffisso confidenziale kun si può spiegare considerando che lei lo conosce da tanto tempo, magari perché scienziata all’epoca o perché bambina come Shinji e Asuka al tempo del laboratorio. Inoltre dato che in Evangelion se non fai un esperimento malato non sei nessuno, pensiamo a Yui che si immerge nel nucleo dell’Eva-01 (probabilmente per un piano più grande), non è peregrino ipotizzare che Mari abbia preso parte a qualche strambo esperimento di contatto con gli Eva. In particolare se all’epoca lei era davvero una scienziata l’esperimento potrebbe essere stato un test, mentre se era bambina potrebbe essere stata una cavia. In entrambi i casi Mari potrebbe essere stata la prima persona a subire la maledizione degli Eva, e ciò spiegherebbe perché in Evangelion: 2.0, ad anni di distanza dalla foto, il suo aspetto non è cambiato.
Come detto in precedenza il risveglio dell’Eva potrebbe essere ispirato al risveglio del Buddha nel Buddhismo, d’altronde nel Rebuild ci sono altri elementi affini alle religioni orientali, e.g. il mistero del ciclo che si ripete e il Samsara, oppure il Perfezionamento dell’Uomo e il Nirvana. La cosa interessante è che nel Buddhismo il risveglio avviene attraverso quattro fasi, nella prima delle quali si dice che il soggetto ha aperto l’occhio del Dharma. Nel Rebuild il risveglio dell’Eva-01 avviene dopo che gli occhi di Shinji diventano rossi, e il risveglio dell’Eva-13 si verifica dopo che i quattro occhi del mecha iniziano a brillare. Qualcosa di simile avviene anche per l’Eva-02, dato che sia con Mari sia con Asuka gli occhi verdi del mecha iniziano a brillare subito dopo che gli occhi delle ragazze cambiano colore.
Infine, nel Rebuild ci sono altri due elementi che fanno riferimento all’occhio: il vortice dell’Impact e il cratere a forma di iride intorno al quartier generale della Nerv. Indizi o semplici coincidenze?
Quello che si può dire con ragionevole certezza è che quello degli occhi è un dettaglio importante, un vero e proprio motivo ricorrente, tuttavia non è ancora sicuro al 100% che la seconda opzione che vi ho proposto sia la soluzione corretta del mistero. Come mi ha suggerito Reichu di Evageeks in una discussione su questo argomento, l’idea che Kaworu, Shinji, Asuka e Mari siano tutti contenitori di Adams rimane ancora possibile, e in quest’ottica il colore degli occhi potrebbe dipendere dai desideri dell’individuo, cioè da come il soggetto vuole sfruttare il potere angelico sopito nel suo cuore. Il rosso potrebbe essere il colore associato ai desideri di distruzione, mentre il verde potrebbe essere il colore associato ai desideri di protezione e speranza.
Infine è possibile che anche Asuka e Mari indossino il girocollo DSS (Deification Shutdown System choker), misura di sicurezza che la Wille potrebbe aver preso per tutti i children, che siano tutti contenitori di Adams oppure no come indicato nella seconda opzione. La seguente concept art di Ikuto Yamashita mostra le due ragazze in abiti quotidiani, e possiamo notare che entrambe indossano i girocolli. È chiaro che solo Shin Evangelion potrà rispondere a questi dubbi.
Conclusioni
In questo breve articolo abbiamo visto che la maledizione degli Eva potrebbe essere causata dalla profondità di connessione che porta il pilota a perdere la propria natura umana, e dal punto di vista metanarrativo ciò si ricollega all’investimento totalizzante della propria energia mentale verso la finzione. Rei e Kaworu rappresentano importanti legami per Shinji, anche se ciò si deve in parte alla loro natura “speciale”, in particolare la ragazza rappresenta accondiscendenza e intrattenimento mentre Kaworu è la speranza, inoltre abbiamo visto che Rei è collegata a Yui e a Lilith, ed è quindi un avatar materno, mentre Kaworu è collegato al primo Angelo, probabilmente Adam. Infine, abbiamo visto due opzioni come possibili risposte al mistero dei Children.
In definitiva ci sono ancora poche risposte e sempre tante domande, però in fondo, molto in fondo, uno schema sembra esserci. A questo punto non ci resta che attendere fiduciosi l’uscita di Shin Evangelion per scoprire quali saranno gli altri tasselli del puzzle.